In un mondo del lavoro in cui alle aziende si chiede sempre più spesso di “prendere posizione”, il volontariato non è più solo una buona pratica di CSR. È diventato uno dei modi più concreti per capire quanto un’organizzazione sia davvero coerente con i propri valori, quanto sia disposta a mettere tempo, energie e persone al servizio delle comunità in cui opera.
In vista della Giornata Internazionale del Volontariato del 5 dicembre, istituita dalle Nazioni Unite nel 1985, Hilti sceglie di raccontare il percorso del proprio programma di volontariato aziendale Engaged Beyond Business e il lavoro della Hilti Foundation, intrecciando numeri, storie e impatto sociale.
Nel 2025, solo in Italia, il volontariato aziendale di Hilti ha coinvolto 185 dipendenti per un totale di 1.426 ore donate, pari a circa il 12% dell’organico. Un dato che non racconta solo attività solidali, ma parla di partecipazione, engagement e cultura aziendale.
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Il volontariato aziendale in Italia: da iniziativa sporadica a fenomeno strutturato
Prima di guardare dentro casa Hilti, vale la pena allargare lo sguardo. Secondo i dati più recenti di Legambiente, il volontariato aziendale in Italia è ormai un fenomeno strutturato e in crescita:
- nel 2024 hanno partecipato oltre 13.000 dipendenti;
- coinvolte 256 aziende;
- realizzata la riqualificazione di 275 aree;
- raccolti 15.000 kg di rifiuti.
Lombardia e Lazio risultano le regioni più attive, ma il fenomeno è ormai diffuso lungo tutta la penisola. Segno che il volontariato aziendale ha smesso di essere “evento speciale” e sta diventando parte di una strategia più ampia, spesso integrata nelle politiche ESG e nei percorsi di people engagement.
In questo contesto, i programmi come Engaged Beyond Business si muovono esattamente nel punto di contatto tra impatto sociale e sviluppo organizzativo.
Dalla Hilti Foundation a Engaged Beyond Business: “andare oltre il profitto”
La storia del volontariato in Hilti parte da lontano. Nel 1996 nasce la Hilti Foundation, che nel tempo struttura programmi su alcuni pilastri chiave:
- tutela della biodiversità,
- educazione musicale,
- empowerment economico,
- affordable housing,
- accesso alla tecnologia.
Negli ultimi anni a questo si affianca il programma di volontariato aziendale Engaged Beyond Business, pensato per coinvolgere direttamente le persone Hilti, dando loro opportunità concrete e strutturate per fare volontariato.
Due binari differenti, ma con un obiettivo comune: “andare davvero oltre il business e oltre il profitto”. Non solo donazioni o partnership, ma tempo, competenze e presenza fisica sul campo.
1.426 ore di volontariato in Italia, 74.000 nel mondo: numeri e ambizioni
Nel 2025, in Italia, Hilti ha registrato 1.426 ore di volontariato aziendale a livello nazionale, con 185 persone coinvolte e una partecipazione che ha raggiunto il 12% dell’organico. Numeri che, letti dentro la dinamica quotidiana del lavoro, raccontano di colleghi che scelgono di dedicare parte delle proprie energie a progetti sociali e ambientali.
A livello globale, nel 2024, i dipendenti Hilti hanno destinato circa 74.000 ore al volontariato, con iniziative che spaziano dalla tutela dell’ambiente a programmi di solidarietà sociale in diversi Paesi.
L’obiettivo dichiarato per il 2026 è chiaro: aumentare ulteriormente l’adesione, sia in Italia sia worldwide, rendendo il volontariato un tassello sempre più strutturale dell’esperienza lavorativa in Hilti.
Tre livelli di ingaggio: dal corporate ai permessi individuali
Il programma Engaged Beyond Business di Hilti Italia è costruito su tre livelli, pensati per intercettare motivazioni e bisogni diversi:
- Attività corporate
Collaborazioni con associazioni nazionali come Legambiente e WeWorld, che vedono coinvolte centinaia di persone in- giornate di pulizia ambientale,
- corse benefiche e iniziative di sensibilizzazione, ad esempio contro la violenza sulle donne.
- Team building solidale
I gruppi di lavoro possono destinare i propri budget di team building a progetti sociali, trasformando la classica uscita di squadra in un intervento a favore della comunità.
Un esempio: la riqualificazione di spazi per mamme e bambini presso la Casa Protetta Alberio.
Qui il volontariato diventa anche occasione di sviluppo delle relazioni interne: si lavora insieme, ma con un fine che va oltre le metriche di business. - Permessi retribuiti individuali
Ogni dipendente ha a disposizione 8 ore retribuite all’anno per attività di volontariato personale.
È forse l’elemento più interessante in chiave di empowerment individuale: l’azienda riconosce tempo e dignità al volontariato scelto direttamente dalla persona, legittimandolo come parte del percorso professionale.
Volontariato internazionale: costruire case, costruire futuro
Il capitolo forse più potente dal punto di vista simbolico è quello del volontariato internazionale.
Con i programmi “Houses for Bosnia-Erzegovina” e “Romania”, i dipendenti Hilti possono partecipare a incarichi di cinque giorni insieme a ONG locali per costruire case destinate a famiglie in situazioni abitative precarie.
Durante la missione, i volontari si occupano di diverse attività di cantiere: dalla preparazione dei materiali alle fasi di costruzione vera e propria. Programmi di questo tipo, interamente sostenuti dalla Hilti Foundation, hanno una doppia valenza:
- migliorano in modo tangibile la qualità di vita delle famiglie coinvolte;
- offrono alle persone Hilti un’esperienza trasformativa, che sviluppa competenze pratiche, capacità di lavoro interculturale e consapevolezza sociale.
È un tipo di volontariato che incide sul territorio, ma anche sulla leadership e sulla crescita personale dei partecipanti.
Il volontariato come parte della strategia di sostenibilità
A sintetizzare il senso del percorso è Alice Matteucci, Southern Europe Head of Sustainability di Hilti: “Il volontariato è parte integrante della nostra strategia di sostenibilità e del nostro impegno sociale. Con la Hilti Foundation e il programma Engaged Beyond Business, tutti i dipendenti hanno la possibilità di contribuire concretamente al benessere delle comunità locali e internazionali, andando oltre il business e costruendo un futuro più equo e sostenibile.”
Il volontariato aziendale, in questa prospettiva, non è il capitolo finale del bilancio di sostenibilità, ma uno dei luoghi dove si vede se parole come impact, purpose e ESG hanno davvero un significato nella vita quotidiana dell’impresa.







