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La realtà virtuale per potenziare le soft skill e accompagnare il cambiamento nei percorsi di coaching



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La virtual reality consente alle persone di vivere esperienze in ambienti digitali e innovativi con un alto livello di coinvolgimento. Facendo leva sulla capacità di catturare l’utente, suscitando emozioni profonde e stimolando la fantasia, oggi trova nuove applicazioni anche nei percorsi che intervengono sulla crescita professionale e personale

Pubblicato il 15 giu 2023

Simona Amati

Psicologa e partner di Keystone Executive Search



Coaching e realtà virtuale

LL’incontro fra il coaching e la realtà virtuale produce un’esperienza più intensa, più immersiva, spesso anche più piacevole. E il processo di crescita dei manager ne beneficia.

L’immersione virtuale

L’utilizzo di visori di realtà virtuale può rappresentare uno strumento efficace nei processi di sviluppo personale di manager ed executive, “trasportati” in un’esperienza multisensoriale in 3D che, se analizzata, consente di accelerare il potenziamento delle competenze.

Indossando il visore ci si potrà trovare su una barca in tempesta o in un arido deserto, nella quiete di un bosco o in un castello infestato da un drago. Non è un videogioco: è l’incontro fra il coaching e la realtà virtuale, ciò che qualcuno definisce “coaching aumentato”.

Coaching, perché

Il coaching è riconosciuto ormai da tempo come un metodo efficace per sviluppare il potenziale personale e ottenere risultati di business. Tra i suoi principali effetti ci sono l’aumento del senso di responsabilità, di autoefficacia, di accettazione delle sfide, di apertura al cambiamento.

Questo è il motivo per cui i percorsi di coaching sono particolarmente adatti alle persone che vivono momenti di transizione verso ruoli di maggior complessità: tipicamente, manager che occupano, o che sono in procinto di occupare, posizioni apicali all’interno delle organizzazioni e che vogliono aumentare le loro capacità di leadership e l’empowerment personale.

Affrontare il cambiamento

Le domande poste da chi deve ricoprire un ruolo di vertice spesso hanno a che fare con la strategia, con la leadership, con il purpose (più che con la competenza tecnica). Quindi, difficilmente, possono essere affrontate con successo senza intervenire sul set di conoscenze utilizzato fino a quel momento. Ma non solo: il cambiamento di ruolo in azienda avviene spesso all’interno di una trasformazione del contesto che può essere destabilizzante.

La quotidianità ci sottopone infiniti esempi di mutamenti, anche drastici (la cosiddetta disruption): non solo quello tecnologico (il primo che viene in mente), ma anche quello geopolitico, quello climatico, quello legato alle sensibilità sociali (e ai nostri inconscious bias) che tanto peso hanno nell’attrazione dei giovani talenti. Siamo pronti ad affrontarli?

Realtà virtuale e coaching, come funziona

Un aiuto ancora una volta arriva dalle tecnologie di frontiera. Infatti, una buona soluzione, per accompagnare le persone nei percorsi di cambiamento, si avvale dell’inserimento all’interno delle sessioni di coaching della fruizione di esperienze immersive tramite un visore di realtà virtuale: brevi filmati in 3D (circa 10 minuti), accompagnati da una voce narrante e sonorizzati per favorire una sensazione di presenza. Ogni esperienza mostra una storia di trasformazione e rimanda a contenuti simbolici e metaforici. Al termine della visione la sessione procede con un debriefing dell’esperienza avuta.

Tramite il dialogo e la riflessione viene favorita una nuova consapevolezza che permette di scoprire strategie e comportamenti più funzionali a raggiungere i propri obiettivi.

Esempi interessanti di esperienze immersive sono quelli creati ad esempio da Become, un hub multidisciplinare per l’innovazione delle pratiche psicologiche e formative, che le ha sviluppate a partire da studi e ricerche nel campo della psicologia e delle neuroscienze. Attualmente sono disponibili otto esperienze e altre sono già in produzione.

Provare l’esperienza

E anche noi di Keystone (la linea di business del gruppo Randstad, specializzata nell’Executive Search, ndr.) crediamo molto nelle potenzialità che ha la realtà virtuale nel coaching. Abbiamo, infatti, utilizzato un esempio di applicazione della VR in questo ambito, che poi ci ha permesso il lancio di un progetto per potenziare le soft skill di manager ed executive in transizione di carriera.

Avviato da pochi mesi, il percorso è già in fase operativa e i primi riscontri sono molto positivi. La tecnologia, spesso criticata o temuta, in questo caso è un potente alleato delle persone impegnate in una delle attività più citate e meno praticate: il cambiamento.

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