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Innovation Manager: il ruolo e le competenze di chi porta l’innovazione in azienda



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Esploratore, evangelista e abilitatore, con capacità di leadership e visione strategica. L’identikit di una figura professionale emergente, sempre più ricercata dalle organizzazioni alle prese con la digitalizzazione dei processi

Aggiornato il 3 giu 2024



Innovation Manager

La digitalizzazione dei processi sta portando sempre più spesso le organizzazioni a dotarsi di una nuova figura professionale: l’Innovation Manager. In alcuni di questi casi non si parla solo di una figura ma addirittura di una Direzione Innovation Management, gemmata all’interno della Direzione ICT, o come riporto di un’altra Direzione o del vertice stesso, spesso diffusa in cellule in tutta l’organizzazione.

Chi è l’Innovation Manager: esploratore, evangelista e abilitatore

Come suggerisce il nome stesso, l’innovation Manager è un professionista specializzato nel guidare e implementare processi di innovazione all’interno di un’organizzazione. Il ruolo principale di questo manager è quello dell’esploratore: è chiamato, infatti, a selezionare i Partner, valutare e fare scouting delle opportunità, e in alcuni casi a sviluppare i Proof of Concept. È anche un evangelista dell’innovazione, un change manager che si occupa dell’introduzione e dello sviluppo di nuove metodologie per favorire il cambiamento culturale in azienda di tutte le Line of Business. Infine, ha un ruolo più ‘manageriale’: nella veste di abilitatore effettua analisi e valutazioni dei risultati, e gestisce il portafoglio progetti. Meno rilevante è il suo peso nella gestione del budget e dei progetti, spesso infatti la Direzione Innovazione è volutamente un’unità snella con poche risorse, caratterizzate da competenze trasversali: la parte esecutiva viene infatti affidata alle Direzioni di riferimento del progetto, dotate di maggiori risorse e competenze specifiche.

Quali competenze deve avere l’Innovation Manager

Un manager responsabile dell’innovazione deve avere innanzitutto capacità di Leadership e di Change Management. Ci vuole infatti la capacità carismatica di motivare e spingere al cambiamento per vincere le resistenze tipiche delle organizzazioni mature. Spesso, infatti, capita che gli Innovation Manager si scontrino con la cultura prevalente in azienda: gli ostacoli da superare sono tanti, si va dalla sindrome del “not invented here” al “si è sempre fatto così”.

Al secondo posto c’è la capacità di avere una visione strategica e di scenario, per cogliere gli elementi fondamentali che influenzeranno il contesto, immaginare o scegliere i trend che avranno un impatto determinante sui mercati in cui l’impresa opera o potrà operare, indicare il ruolo dell’impresa in questa evoluzione e motivare la propria organizzazione ad assumere questo ruolo.

Infine deve essere innovativo, creativo, curioso e con una certa apertura mentale: tutte queste capacità sono basilari per promuovere e stimolare la ricerca di nuove opportunità.

Dove nasce l’Innovation Manager

Rispetto al background di formazione, la maggior parte di questi professionisti proviene dalla Direzione ICT, complice il fatto che questa è la posizione più affine ai temi e alle finalità di un programma di innovazione aziendale e che al suo interno è possibile sviluppare competenze chiave di coordinamento ed execution, ma anche conoscere il panorama dei possibili interlocutori per l’innovazione, nonché acquisire una visione dei principali trend. Ma l’Innovation Manager può provenire anche da Ricerca e Sviluppo, dal Marketing o dalla Consulenza, ottime palestre per i processi di innovazione. Appare poco praticata la ricerca di queste figure, ancora nuove, dal mercato, con solo il 15% proveniente dalla Direzione Innovazione di altre aziende.

La formazione dell’Innovation Manager

La formazione dell’Innovation Manager è un percorso multidisciplinare che combina conoscenze tecniche, competenze manageriali e capacità strategiche. Generalmente, questi professionisti possiedono una laurea in ingegneria, economia, scienze o gestione aziendale, spesso integrata da un master o corsi di specializzazione in gestione dell’innovazione, tecnologia e strategia aziendale. Molti scelgono di frequentare business school rinomate che offrono programmi dedicati all’innovazione e all’imprenditorialità.

Oltre alla formazione accademica, come sempre l’esperienza pratica è fondamentale: partecipare a progetti di innovazione, collaborare con startup, e lavorare in ambienti dinamici aiuta a sviluppare le competenze necessarie per identificare opportunità, gestire il cambiamento e implementare soluzioni innovative. La formazione continua è essenziale, poiché l’Innovation Manager deve rimanere aggiornato sulle ultime tendenze tecnologiche e metodologiche, partecipando a conferenze, workshop e network professionali per mantenere un vantaggio competitivo nel mercato in rapida evoluzione.

In quali settori è più diffusa questa figura

L’Innovation Manager è particolarmente richiesto in diversi comparti industriali, dove l’innovazione continua è cruciale per mantenere la competitività e rispondere alle esigenze dinamiche del mercato. A lui il compito di guidare l’adozione di nuove tecnologie, ma anche la trasformazione dei processi e delle strategie aziendali per garantire una crescita sostenibile e competitiva.

Vediamo, più da vicino, gli ambiti in cui è più diffusa la figura del responsabile dell’innovazione

  • Nel settore delle ICT, ad esempio, la rapida evoluzione del digitale rende indispensabile la presenza di un professionista che possa guidare l’implementazione di nuove soluzioni e servizi;
  • Anche nel settore automotive, l’Innovation Manager svolge un ruolo fondamentale, specialmente con l’avvento dei veicoli elettrici e autonomi, che richiedono continui avanzamenti tecnologici e nuovi modelli di business;
  • Nel settore farmaceutico e delle Biotecnologie, l’innovazione è essenziale per lo sviluppo di nuovi farmaci e trattamenti, rendendo questa figura chiave per la ricerca e sviluppo;
  • I servizi finanziari, con l’emergere delle tecnologie fintech, richiedono un continuo adattamento e innovazione per migliorare l’esperienza dei clienti e l’efficienza operativa;
  • Anche nei settori dell’energia e delle utilities, l’Innovation Manager rappresenta una figura strategica per sviluppare soluzioni sostenibili e innovative che rispondano alle sfide ambientali e di approvvigionamento energetico.

Quanto guadagna l’Innovation Manager

Secondo le stime di Glossador aggiornate al 2024, la retribuzione media di un Innovation Manager si aggira intorno ai 40-55mila euro lordi all’anno. Si tratta quindi di un ruolo di medio-alto livello, a cui è riconosciuta importanza e la cui fascia retributiva è certamente condizionata dal tipo di azienda.

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