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Randstad “Without Borders” promuove l’inclusione lavorativa dei migranti in Italia



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Con oltre 700 percorsi online e in presenza l’azienda specializzata in gestione risorse umane ha aiutato rifugiati, richiedenti asilo politico e soggiornanti di lungo periodo ad acquisire la preparazione necessaria per inserirsi nel mondo del lavoro e in un nuovo contesto sociale

Pubblicato il 28 set 2023



Without Borders

Da inizio 2022 sono 1900 i migranti e rifugiati inseriti in percorsi di inclusione socio lavorativa e 290 introdotti nel mondo del lavoro. Ecco i numeri di Without Borders, il progetto di Randstad, nato per agevolare l’inserimento lavorativo in Italia dei cittadini con background migratorio.

«Con Without Borders aiutiamo i candidati con background migratorio residenti in Italia ad acquisire la preparazione necessaria per inserirsi nel mondo del lavoro e in un nuovo contesto sociale», dichiara Fabio Costantini, CEO di Randstad HR Solutions.

Who's Who

Fabio Costantini

CEO di Randstad HR Solutions

Fabio Costantini

Ed è quello che è successo con i rifugiati Ucraini. La guerra con la Russia ha avuto un impatto significativo sui flussi migratori verso l’Italia: come riporta Randstad Research, al 30 aprile 2023 nel nostro Paese sono stati registrati 156.000 permessi di soggiorno validi per protezione temporanea a cittadini ucraini, in particolare donne (il 71,1%) e minori (36,4%). Con Without Borders, in poche settimane, è stato messo in piedi un programma di inclusione, con servizi di apprendimento di lingua e cultura italiana, servizi di bilancio delle competenze, in collaborazione con il terzo settore.

Sono stati presi in carico 1230 persone e 440 sono passate alla fase successiva di bilancio di competenze, hanno acquisito conoscenza e padronanza del mercato del lavoro locale, preparato il loro curriculum e hanno sperimentato la gestione di un colloquio di selezione. Nel percorso sono state toccate anche tematiche civiche, per conoscere il contesto normativo e i diritti e doveri dei cittadini, ed è stato attivato uno sportello di counseling, spazio di ascolto e sostegno psicologico, su richiesta. A oggi 156 rifugiati ucraini hanno trovato un lavoro nel nostro Paese.

Without Borders, in breve

«Il progetto è nato nel 2017 per rinnovare l’impegno di Randstad in area Corporate Social Responsibility – racconta Francesca Passavanti, Welfare to work Manager di Randstad RiseSmart – ma anche per rispondere in modo proficuo al fenomeno migratorio che rappresenta un fattore di crescita economica per il nostro Paese, se gestito nel modo giusto».

Who's Who

Francesca Passavanti

Welfare to work Manager di Randstad RiseSmart

Francesca Passavanti

Si tratta dunque non solo di un’iniziativa a carattere sociale, ma anche di un’opportunità per l’Italia in cui si registra una consistente riduzione delle nascite e una significativa talent scarcity. I dati elaborati da Randstad Research evidenziano la centralità del tema demografico e migratorio per l’Italia del futuro. Basti pensare che nel 2020 l’UE ha registrato una diminuzione di circa 100mila persone a causa di una combinazione tra calo delle nascite, aumento dei decessi e diminuzione dell’immigrazione netta. Per questo motivo, l’unione tra politiche a favore dei giovani e un appropriato inserimento di migranti e rifugiati può da un lato agevolare l’incremento demografico, e dall’altro ridurre il fenomeno dei profili “introvabili”, avviando candidati con background migratorio a professioni utili alla nostra economia.

«Grazie al nostro ruolo e alla nostra visione privilegiata sul mercato del lavoro, abbiamo iniziato a impostare programmi di supporto per candidati con background migratorio sino ad arrivare a oggi con un approccio multistakeholder che ci contraddistingue: aiutare questi candidati e le aziende per noi vuol dire ragionare “con loro e non solo per loro”», ribadisce Passavanti.

Without Borders ha permesso, infatti, alle persone di valorizzare le loro competenze e ha fornito gli strumenti e le risorse necessarie per cercare lavoro. Complessivamente, dall’anno scorso sono stati organizzati più di 700 percorsi online e in presenza. I candidati sono stati coinvolti in attività di bilancio delle competenze, orientamento professionale, analisi e definizione delle modalità efficaci di presentazione in fase di ricerca e colloquio di selezione. Parte dei percorsi è stata dedicata anche all’insegnamento della lingua e della cultura italiana e all’acquisizione delle competenze professionalizzanti necessarie all’inserimento in aziende clienti e in settori specifici.

I percorsi di inclusione lavorativa: un’opportunità per le aziende

Il programma Without Borders lavora su due dimensioni: il candidato e l’azienda.

In particolare, per il primo si prevede: bilancio delle competenze; valutazione linguistico e documentale; potenziamento linguistico e/o professionale; accompagnamento alla cultura del paese ospitante; preparazione ai contesti multiculturali; preparazione ai processi di selezione e ai colloqui di lavoro, sponsorizzazione e inserimento del candidato, mentorship durante i primi mesi di lavoro.

Per quanto riguarda le aziende, si procede con:

  • analisi del contesto aziendale in termini di inclusione, profili di necessità, tipologia di sostenibilità dell’inserimento e potenzialità di supporto dei nuovi lavoratori con azioni per mitigare gli ostacoli per l’inserimento efficace;
  • costruzione di un progetto di inserimento di lavorativo per candidati con background migratorio per l’avvicinamento alla mansione ricercata;
  • laboratori di informazione e formazione su stereotipi e pregiudizi per capi e colleghi
  • supporto nei processi di assunzione;
  • eventuale messa a disposizione di figure di mediazione linguistico-culturale e/o di mentors nei primi mesi di lavoro.

«A seguito di questi interventi sia il candidato sia l’azienda hanno l’opportunità di riflettere, arricchirsi e promuovere la bontà di un agire sostenibile in risposta a un fenomeno che sta diventando strutturale. Il lavoratore acquisisce capacità e competenze spendibili nel mercato dal lavoro italiano, rafforza le competenze sociali per una efficace integrazione nella comunità e può restituire al Sistema Paese l’opportunità ricevuta in termini di welfare e di sviluppo di società interculturali. L’azienda, dal canto suo, introduce dei lavoratori formati e motivati in risposta alla loro scarcity e talenti che porteranno innovazione tramite il confronto, lo scambio di valori e visioni innovative date da “diversi” approcci», sottolinea Passavanti.

Un esempio di storia a lieto fine è quella di Sidibe, arrivato in Italia dal Mali. Grazie a Without Borders e RiseSmart ha avuto l’occasione di partecipare a un progetto di inclusione socio-lavorativo. Il suo desiderio era lavorare nel mondo della logistica e ora è diventato realtà. L’intervista integrale è disponibile qui.

«Il nostro impegno ha portato Randstad HR Solutions a ricevere anche per l’anno 2022 il riconoscimento di UNHCR, We Welcome. Un grande orgoglio che ci dà la forza per continuare con questo impegno per agevolare la crescita professionale e individuale oltre le barriere linguistiche, culturali e sociali», racconta il CEO.

Randstad Italia e Randstad Services hanno ricevuto sempre dal Comitato di Valutazione UNHCR il logo Welcome, Working for refugee integration.

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