Rispondere a un job post, essere selezionati, rientrare nella rosa dei candidati, affrontare un intero giorno di colloqui e test, visualizzare il traguardo, non essere scelti. Potrebbe essere una delle innumerevoli storie tristi di chi cerca lavoro, ma in realtà non è questo il caso. Correva l’anno 2016 e chi scrive faceva application per una posizione in Grenke Italia, divisione di Grenke AG, il gruppo multinazionale tedesco con oltre 40 anni di esperienza nel noleggio operativo presente in 33 Paesi e con una squadra di oltre 1.700 persone di cui 210 in Italia. Allora, come adesso, Responsabile delle Risorse Umane era Fabiana Carioli, una professionista che con la sua cura, la sua sensibilità, la sua etica, ha reso quella tappa del mio percorso professionale unica, trasformando ciò che poteva essere una sconfitta in una di quelle “candidate experience”, si direbbe oggi, che fanno la differenza. «Ho perso il lavoro tante volte e ho promesso a me stessa che facendo questo mestiere non avrei mai fatto sentire a disagio le persone che cercavano un lavoro, soprattutto quelle che non ce l’avevano. Quando sono entrata in Grenke il mio obiettivo era quello di aver sempre chiaro in ogni scelta il valore che ha per la società il rispetto per le persone e per la loro identità». Questa è Fabiana Carioli.
intervista
Grenke Italia: quando fare employer branding non è una strategia, ma questione di DNA
La filiale italiana della multinazionale che noleggia attrezzature IT e altri beni strumentali e preserva la liquidità dei clienti con il factoring sta portando avanti una People Strategy che ruota attorno alla soddisfazione delle persone. Dallo Smart Working alla formazione passando per la valorizzazione delle competenze trasversali: il racconto di Fabiana Carioli, dal 2010 HR Manager dell’azienda

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