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Leadership “tossiche”: ecco 3 segnali per riconoscerle



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Certe qualità percepite positivamente in un contesto individuale possono rivelarsi problematiche in ruoli di gestione: 9 dipendenti su 10 hanno esperienze di management dannoso. Tratti come eccessiva cautela, immaginazione sfrenata e audacia possono, se non bilanciati, portare a dinamiche lavorative sfavorevoli

Pubblicato il 16 apr 2024



Leadership tossica

Per capire che cosa si intende per leadership tossica bisogna partire da un assunto: le caratteristiche che definiscono la nostra personalità non sempre mantengono lo stesso significato in un contesto lavorativo; alcune possono apparire positive quando si agisce come collaboratori individuali, ma rivelarsi negative quando si assume una posizione di leadership. Studi indicano che ben 9 dipendenti su 10 hanno avuto esperienze di management “tossico”, un dato allarmante che va preso in considerazione quando si tratta di gestire un team. Di conseguenza, sorge la domanda: come si può individuare chi ha quei tratti che possono sfociare in una leadership tossica e che misure si possono prendere?

La personalità favorisce la leadership tossica

Il successo della leadership spesso non è correlato al quoziente intellettivo o alle capacità, ma si fonda sulla competenza interpersonale. La personalità gioca un ruolo fondamentale e fare della valutazioni approfondite può aiutare a individuare gli ostacoli cruciali che potrebbero far deviare i manager dalla strada verso il successo.

La caratteristiche dei manager che possono sfociare in comportamenti nocivi

Di seguito alcuni tratti chiave che, se non controllati, possono portare negatività all’interno dell’azienda.

Cautela: no a nuove idee e difficoltà a prendere decisioni

La cautela può sembrare una buona caratteristica per un manager, poiché spesso si presume che i leader debbano essere misurati e razionali. Tuttavia, ciò non è sempre vero e questo tratto può essere più limitante che vantaggioso. I leader prudenti possono risultare “tossici”, poiché la loro paura di sbagliare può causare una stagnazione dei progetti e, in generale, delle aziende. Questi leader tendono a adottare una mentalità da “worst case scenario, che li induce a concentrarsi sul fatto che nulla è certo. Di conseguenza, i leader prudenti mostrano una riluttanza a sperimentare nuove idee e ad assumere decisioni difficili.

Quest’ultimo aspetto può bloccare i progressi dei progetti e condurre a una totale assenza di leadership o a manager passivi. Questo impatto negativo si riflette sui collaboratori, poiché i team imparano a lavorare attorno a loro per portare a termine le attività quotidiane, senza un’opportuna guida. Non sono rari anche i casi in cui l’indecisione genera una sensazione di smarrimento nell’intero reparto e ostacola il raggiungimento degli obiettivi.

Immaginazione: attenzione alle distrazioni

Le persone creative e fantasiose sono spesso fonte di idee innovative e amano partecipare a sessioni di brainstorming, un aspetto che può essere apprezzato dai dipendenti poiché indica che i manager sono aperti ad ascoltare le loro idee e opinioni.

Tuttavia, quando queste stesse persone assumono ruoli di leadership, possono manifestare una tendenza a stancarsi facilmente di compiti e attività quotidiane, il che può avere un impatto negativo sul successo complessivo dell’azienda. I leader con una spiccata immaginazione possono essere facilmente distratti dai propri pensieri, perdendo di vista gli obiettivi principali e creando un’atmosfera di caos e disorganizzazione che può isolare o ostacolare i dipendenti che lavorano sotto di loro, i quali potrebbero preferire un approccio più strutturato.

Il loro stile di leadership può diventare tossico in quanto tendono a complicare eccessivamente le situazioni e a cercare soluzioni non convenzionali per affrontare i problemi. Tuttavia, non tutti i problemi richiedono un approccio rivoluzionario, e l’insistenza su ingegnosità e creatività potrebbe far percepire questi leader come poco focalizzati e poco pratici dai loro dipendenti.

Audacia: il rischio è sfociare nell’arroganza

I leader audaci spesso incarnano ispirazione, coraggio e fiducia in se stessi. I dipendenti possono trarre preziosi insegnamenti dall’esperienza e dall’audacia che li hanno portati ai vertici delle organizzazioni, tuttavia lavorare con loro può risultare impegnativo. Questi leader sono restii a riconoscere errori o a assumersi la responsabilità dei fallimenti, temendo di compromettere la propria reputazione. Convinti della propria infallibilità, o almeno desiderosi di apparire tali, spesso scaricano sugli altri la responsabilità dei problemi, minando la fiducia all’interno del team.

Se da un lato i leader audaci peccano talvolta di mancanza di responsabilità, dall’altro non perdono occasione per mettersi in mostra, spesso arrogandosi il merito dei successi del team, a prescindere dal loro effettivo coinvolgimento. Questa tendenza li porta a trascurare il duro lavoro dei collaboratori, preferendo enfatizzare i propri risultati agli occhi dei superiori. La mancanza di solidarietà e di incoraggiamento da parte di questi leader può demoralizzare il team, generando risentimento tra i colleghi e riducendo la motivazione e l’impegno dei dipendenti.

Come “prevenire” la leadership tossica

Con l’aumento dell’insoddisfazione sul lavoro, il legame tra dipendenti e datori di lavoro diventa sempre più rilevante. Acquisire e mantenere consapevolezza sui fattori che possono compromettere la personalità, come discusso qui, può aiutare dirigenti e leader a sviluppare relazioni di lavoro più solide con il proprio staff. Si può evitare l’insoddisfazione dei dipendenti cercando di intercettare questi tratti in anticipo, adottando un approccio più mirato o integrando test di personalità nella loro valutazione. La migliore strategia per evitare situazioni tossiche è la prevenzione: individuando anticipatamente questi tratti, si può sorvegliare tali dinamiche per evitare qualsiasi rischio di sviluppare una leadership tossica e contribuire così a creare un ambiente lavorativo più efficiente e prospero.

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