Fare in modo che i dipendenti “stiano bene” al lavoro è un tema prioritario tanto per le persone quanto per le organizzazioni.
In Italia appena il 9% dei lavoratori sta bene al lavoro nelle tre dimensioni del benessere (sociale, fisica e psicologica) e 1 su 3 ha cambiato organizzazione o ha intenzione di farlo perché non sta bene.
A dirlo le ultime rilevazioni dell’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano.
Fonte di benessere oggi per le persone non sono più solo un buono stipendio e un buon pacchetto di benefit, ma anche un’esperienza lavorativa coerente con la propria visione e aspettativa di vita.
Ecco perché è necessario ripensare le logiche e le strategie finora adottate, che hanno visto il proliferare di servizi frammentati, per andare verso un approccio organico e strutturato di Corporate Wellbeing, integrato nella People Strategy. A oggi, secondo i dati raccolti da Jointly, a farlo è appena 1 azienda su 3.
Il webinar sarà l’occasione per approfondire questi temi e conoscere in dettaglio le principali evidenze della ricerca “Il Corporate Wellbeing mismatch: come rispondere in maniera efficace alle aspettative di benessere dei lavoratori in azienda” che mette insieme le rilevazioni di Jointly e dell’Osservatorio HR del Politecnico di Milano.
In particolare, con Martina Mauri, Direttrice dell’Osservatorio, Francesca Rizzi, co-founder e AD di Jointly, ed Emanuele Madini, Senior manager di Methodos, cercheremo di capire:
- a che punto sono le aziende italiane
- il perché della scarsa efficacia delle iniziative di Corporate Wellbeing
- come definire una Wellbeing Value Proposition e sviluppare un progetto sistemico che coinvolga tutti i livelli dell’organizzazione
- perché è importante definire obiettivi e KPI