Success Story

UniCredit punta su un unico digital workplace basato sul Cloud

Il Gruppo bancario ha adottato in meno di un anno, in sei Paesi in cui opera, diversi strumenti – tra cui OneDrive for Business, Yammer, SharePoint Online, Microsoft Teams – che oggi consentono a 15mila utenti di avere un’esperienza utente unica, che rende ogni forma di collaborazione fluida e agile, a prescindere dalla country in cui si trovano, favorendo il senso di comunità tra la sua forza lavoro internazionale

Pubblicato il 11 Gen 2023

Unicredit

Mettere le persone provenienti da tutta Europa nella condizione di lavorare al meglio, con orgoglio e passione, ispirandole. È questo l’obiettivo che UniCredit, la grande banca commerciale paneuropea con DNA italiano, si è prefissata di raggiungere attraverso la digitalizzazione e con il supporto di un partner di prim’ordine quale è Microsoft.

Il percorso è partito dalla constatazione che, col passare del tempo, l’ampia gamma di ambienti IT all’interno del gruppo aveva reso sempre più difficile per UniCredit interagire con la sua forza lavoro, composta da 87.000 persone distribuite tra 13 Paesi, e liberare tutto il suo potenziale. Per tale ragione la banca ha scelto di creare un digital workplace condiviso in grado di superare le differenze tra le diverse regioni nell’esperienza utente, e per farlo ha deciso di affidarsi al Cloud.

Così, nel 2022, con l’aiuto di Microsoft, ha preso il via il programma di trasformazione digitale a livello aziendale che ha coinvolto sei Paesi dell’area Central Europe & Eastern Europe (CE&EE). A raccontare di questa esperienza Gabriele Chiesa, Group Head of Technology Platform di UniCredit, e Tina Pogacic, Chief Digital and Information Officer, UniCredit CE&EE.

Un unico ambiente di lavoro digitale basato in Cloud

Da diverso tempo, UniCredit aveva scelto la tecnologia Microsoft e negli ultimi anni, complice anche la trasformazione dei modelli di lavoro a seguito della pandemia, il gruppo bancario aveva investito in particolar modo su soluzioni di collaboration come Microsoft 365, Microsoft Teams e Yammer. Tuttavia, quando nel 2021 Gabriele Chiesa è entrato in azienda si è reso presto conto che, benché l’implementazione di Micrsoft 365 fosse già ben avviata in tutte le divisioni, qualcosa impediva alle persone di esprimere il massimo del proprio potenziale attraverso questi strumenti. Quel “qualcosa” risiedeva nel fatto che ogni banca, soprattutto in alcuni dei Paesi dell’Europa centrale e orientale, utilizzava soluzioni localizzate per l’ambiente di lavoro, il che non consentiva un’esperienza utente unica tale per cui ogni forma di collaboration risultasse fluida e agile per tutti.

“La divisione CE&EE comprende una grande varietà di mercati, sfide dei clienti e normative, ciò si è riflesso anche nelle configurazioni architetturali e IT in ogni Paese”, spiega Tina Pogacic. “Fin dall’inizio, abbiamo riscontrato differenze nel modo in cui gli ambienti locali venivano gestiti, diversità che erano radicate nei processi, nelle interazioni delle banche con i loro clienti e nei loro modi di lavorare. Abbiamo così capito che se volevamo che tutti i nostri dipendenti si sentissero sicuri e ispirati, dovevamo fornire loro gli strumenti giusti”.

Senza perdere altro tempo, dunque, all’inizio del 2022, prende vita il programma di digital workplace guidato da Chiesa e Pogacic, finalizzato a riunire i diversi ambienti di lavoro IT dei sei Paesi UniCredit CE&EE in un’unica piattaforma (o “tenant”) basata sul Cloud come il resto del Gruppo, favorendo il senso di comunità e collaborazione tra la sua forza lavoro internazionale. In particolare, il progetto si è concentrato sull’implementazione di Microsoft Exchange Online, OneDrive for Business, Yammer, SharePoint Online, Microsoft Teams, Azure Purview, Azure Active Directory e Intune.

“Vogliamo che il nostro personale si senta motivato, supportato e innovativo perché utilizza strumenti di ultima generazione. Con Microsoft abbiamo creato una piattaforma che ci consente di realizzare tutto questo”, ha affermato Gabriele Chiesa.

Dalla cloud migration al futuro

Oggi, trascorso un anno dal suo avvio, il progetto è giunto al completamento nella maggior parte dei Paesi coinvolti consentendo il passaggio di 15mila utenti verso la piattaforma unica in meno di sei mesi, e questo anche grazie a un programma di miglioramento e riqualificazione delle competenze, avviato parallelamente alla migrazione principale. “La chiave per supportare la nostra trasformazione è stata garantire che i nostri utenti sviluppassero le competenze necessarie e ottenessero la certificazione sulla nostra nuova soluzione per aiutarci nell’implementazione immediata”, ha ribadito Pogacic.

“Abbiamo costruito una piattaforma che va oltre la comunicazione, offrendo alle persone un’esperienza unica. Tutti possono contribuire, fornire feedback e condividere approfondimenti che possono essere utilizzati in altri Paesi e questo è uno dei motivi per cui i tassi di adozione sono così alti”, ha sottolineato Chiesa, che sostiene come questo successo stia ispirando innovazioni anche in altri settori dell’azienda. “Vogliamo utilizzare ciò che abbiamo imparato per migliorare la comunicazione, l’interazione dei processi, il marketing, l’esperienza del cliente e altro ancora”, ha concluso il Responsabile UniCredit.

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