Human Capital Management

A2A, come accompagnare persone e organizzazione lungo la strada della digital transformation

La multiutility italiana ha inserito tra le priorità strategiche del piano industriale 2017-2021 la digitalizzazione. Emilia Rio – Direttore risorse umane, organizzazione e change management di A2A – fa una panoramica sui fronti aperti: il progetto di change management “ABC”, lo Smart Working e la piattaforma HCM SmartpeopleA2A per snellire i processi e gestire in modo integrato progetti e percorsi di Talent Management

Pubblicato il 29 Nov 2017

Gaia Fiertler

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A2A, con i suoi oltre 13mila dipendenti, è il secondo produttore nazionale di energia elettrica, secondo nella distribuzione della stessa e tra i primi nelle reti del gas e del ciclo idrico. L’azienda si è posta una sfida importante: accompagnare le persone e l’organizzazione attraverso un percorso di cambiamento, perché siano al passo con le innovazioni digitali già in corso e che stanno modificando le modalità di lavoro e l’erogazione dei servizi.

Abbiamo incontrato Emilia Rio, Direttore risorse umane, organizzazione e change management di A2A, impegnata con il suo team nel progetto “ABC – Sviluppo Manageriale”, il progetto di change management che sta accompagnando tutto il Gruppo da giugno 2016.

Siamo all’ABC della digitalizzazione?

Di sicuro il cambiamento tecnologico va guidato passo passo con interventi formativi e di coaching per creare un mindset adeguato nelle persone. I cambiamenti, le evoluzioni, per definizione, spaventano. È naturale. Il nostro compito, il compito degli HR, è quello di supportare tutti i colleghi, che sono la nostra risorsa più importante, con azioni e strumenti adeguati. ABC è il nostro progetto di accompagnamento ed è l’acronimo di Ascolto, Bisogno, Cambiamento. Il nostro obiettivo è quello di far sentire tutte le persone parte attiva e integrata di questa evoluzione, autori della loro stessa crescita e delle sfide che devono affrontare. E per fare questo noi HR dobbiamo in primo luogo allenarci per essere allenatori di noi stessi, trasformando il nostro approccio e la nostra modalità di lavoro, diventando poi gli allenatori di tutti gli altri colleghi. Abbiamo scelto il cubo come visual branding del progetto ABC perché richiama il gioco e la sperimentazione necessaria nel percorso di apprendimento, ma anche la costruzione di qualcosa di concreto.

Oltre al supporto formativo cosa state facendo come direzione HR?

Stiamo implementando la nuova piattaforma SmartpeopleA2A, il sistema gestionale sviluppato con Oracle che poggia sulla piattaforma HCM, con l’obiettivo di snellire i processi ed eliminare il cartaceo, nonché le ridondanze e le operazioni burocratiche inutili. Stiamo accompagnando anche questo processo con una formazione ad hoc e con aree test, perché quando si innova e si modificano le abitudini di lavoro c’è sempre un po’ di diffidenza. Vogliamo dimostrare con i fatti che si lavora meglio e più velocemente con supporti digitali.

Un esempio di maggiore efficienza e soddisfazione delle persone?

L’avvio di un progetto pilota sullo Smart Working: da oltre un anno circa 250 colleghi di A2A area Corporate e di A2A Energia stanno sperimentando questa nuova modalità di lavoro. A valle di un accordo siglato con i sindacati, le persone coinvolte possono lavorare al di fuori delle sedi aziendali per un giorno alla settimana rispettando l’orario giornaliero di riferimento e in accordo con il proprio responsabile. Ciascun dipendente è tenuto a seguire precise regole relative al presidio dell’ufficio (minimo 50% delle risorse della funzione in sede) e alla sicurezza sul lavoro. I risultati di questo pilota sono finora molto soddisfacenti. Da due survey emerge come oltre il 90% degli Smart Worker sia contento dell’iniziativa e che i responsabili siano favorevoli al suo proseguimento, visti anche gli effetti positivi sulla produttività.

Quindi lo Smart Working continua?

Stiamo valutando di proseguire e ampliare il bacino delle persone che faranno Smart Working con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei nostri dipendenti e continuare a rendere più “smart” l’organizzazione del lavoro. Ma come dicevo bisogna andare per gradi, rendendo sostenibile il cambiamento e consolidando le nuove abitudini di lavoro.

La piattaforma HCM (Human Capital Management) di Oracle vi aiuterà anche sul fronte dello sviluppo dei dipendenti?

Sicuramente il nuovo sistema e la digitalizzazione ci aiuteranno, perché potremo integrare all’interno di un’unica piattaforma tutti i progetti e i percorsi di Talent Management, che prima non erano gestiti in maniera integrata e supportati da sistemi ad hoc. La nuova piattaforma sarà uno strumento abilitante per la crescita delle nostre risorse. Un passo importante anche nell’evoluzione del ruolo HR.

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