Competenze

Chief Happiness Officer: le 8 competenze che deve avere chi si occupa di felicità in azienda

Come fa il Chief Happiness Officer ad accompagnare la crescita positiva di persone e team per la realizzazione del Potenziale e del Ben-Essere? Con questo articolo prende il via la rubrica che aiuta a inquadrare singolarmente le competenze del CHO, coinvolgendo anche professionisti, che porteranno testimonianze con validità scientifica e coerenza pratica esperienziale

Pubblicato il 28 Set 2020

Laura Torretta*

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Il lockdown è stata l’occasione per riflettere e concentrare l’attenzione sul tema della felicità, del chief happiness officer (e delle sue competenze) e delle organizzazioni positive. Siamo partiti dalla ri-creazione del CHO che è dentro di noi, da alcuni esercizi ri-generativi (la pratica del respiro consapevole è una delle possibili pratiche positive per riconnetterci al momento presente, organizzare e mobilitare il nostro potenziale) al servizio della nostra sostenibilità personale per non perderci e per ritrovarci attraverso il distanziamento sociale.

Che il tema fosse di grande interesse io e Paola (Capoferro, redattrice di Digital4) l’abbiamo toccato con mano quando abbiamo pubblicato una videointervista (la prima per me e per lei! Accogliere nuove esperienze è un’altra pratica positiva per sviluppare e radicare nuove risorse) sul tema della felicità nello specifico contesto del ‘Lav-Oro’ e dell’evoluzione da organizzazioni tradizionali a Org+ dove fiorisce il potenziale delle persone, delle relazioni e del sistema. Una prima suggestione sul ruolo in azienda del CHO. Un consulente esterno o un ruolo integrato nell’organigramma? Un nuovo ruolo interno o una responsabilità specialistica addizionale dello staff HR? Forse la nuova missione del Direttore HR? Una certificazione per abilitare 8 CHO skills?

Il confronto è aperto e….non perdiamo più tempo nel decidere il chi e il come….tanto spazio per l’azione consapevole!

Il mantra del CHO: lo so ma lo faccio?

Il punto da cui si dovrebbe partire quando si parla di Org+ è far accadere insieme ciò che oggi è utile alle nostre organizzazioni per progettare e intervenire nell’ottica prospettica di una crescita positiva e sostenibile dell’azienda, della realizzazione del Ben-Essere e del Ben-Vivere organizzativo.

Se qualcuno avesse ancora dubbi sulle dis-abilità e i dis-ordini del mondo del lavoro, ecco alcuni insights ricorrenti degli ultimi anni.

  • Il 62% dei manager si dichiara stressato;
  • Il 70% dei cambiamenti non porta i risultati attesi: le persone subiscono, non condividono, non supportano, non trovano senso e motivazione;
  • Le aree critiche organizzative: valorizzazione delle persone (56%), collaborazione (57%), credibilità (37%);
  • Solo il 13% dei collaboratori è ‘fully engaging’;
  • I dirigenti si vedono generosi e aperti (auto percezione 90%), per i collaboratori non è vero (etero percezione 50%);
  • Solo 10 % dei collaboratori consiglierebbe ad un amico il proprio capo;
  • 75% dei manager chiede formazione su motivazione e sviluppo dei collaboratori;
  • Il 50% dei progetti di digital transformation sono abbandonati: velocità tecnologica contro lentezza umana.

Quella che emerge è la forografia di un sistema organizzativo bipolare, disconnesso, infelice, depresso…dove sta la verità? Probabilmente nel mezzo!

La causa della nostra infelicità non è sempre il capo o l’azienda, talvolta è più semplice scaricare nel contesto professionale la nostra incapacità di cambiare e scegliere la nostra vita, qui trascorriamo più del 50% del nostro tempo di vita.

Certo l’ansia da prestazione e l’economia del criceto, la visione a breve termine del business hanno fatto perdere il senso e la direzione. Nessuna strategia di mercato e nessuna tecnologia potranno mai essere messe a terra senza le Persone, senza una sana strategia organizzativa che si prenda cura dell’essere umano che la abita, che ingaggi, includa, motivi tutte le Persone con le loro diversità, che supporti lo sviluppo felice e positivo delle relazioni nel sistema, a ogni livello capo-collega-collaboratore.

Ottobre 2020: new normal cercasi! Un equilibrio precario tra paura e speranza, tra razionalizzazione e sviluppo, tra controllo e autonomia, tra cassa integrazione e Smart Working e ?????

Con la redazione abbiamo deciso di proporre una nuova rubrica, dedicheremo ogni mese, per otto mesi, un articolo a una delle 8 competenze del Chief happiness Officer – ‘CHO Skill’ -. Vi accompagnerò attraverso il contenuto di questa competenza e del senso sistemico al servizio delle organizzazioni positive. Ogni mese porterò in questo spazio la voce di persone che hanno scelto di essere felici, professionisti scelti con cura a testimoniare validità scientifica e coerenza pratica esperienziale.

Business + Felicità? Includiamo per sviluppare Org+!

Le Organizzazioni Positive rappresentano un nuovo stadio evolutivo Eco-sistemico per tutti gli stakeholders e shareholders. BCorp e BBenefit sono un esempio: esistono e producono risultati sostenibili che superano le aspettative attraverso strategie, processi e pratiche positive guidati da leader positivi coerenti. Quando il proposito è chiaro e di altissimo impatto sociale sul bene comune, si vede e si sente, ed è virale!

Vi invito a visitare il sito Italian Institute for Positive Organization. Misurare per gestire, vedere per credere, divulgare e trasformare: se lo sai lo fai!

Le 8 competenze del Chief Happiness Officer

Ed eccoci arrivati alle 8 skill che ci faranno compagnia lungo questa rubrica:

  1. Strategic thinking & positive future planning: Guarda fuori
  2. Organization Epigenetics: Guarda dentro
  3. Evolutionary cultural change: Definisci la nuova visione
  4. Self Energy Management: Allinea te stesso
  5. Positive leadership development: Allinea gli altri
  6. Positives practices strategies: Scegli le pratiche
  7. Positive organizational management: Aggiorna i processi
  8. Happiness & work strategy: Fai della felicità una strategia coerente

A questo punto vi invito a unire i quattro pilastri della Scienza della felicità: generiamo chimica positiva, sviluppiamo saper essere, alimentiamo il capitale sociale, creiamo nuove abitudini e alleniamo pratiche positive. Se sei interessato a diffondere e praticare ti invito ad iscriverti al sito https://www.actionforhappiness.org/

Ogni mese viene pubblicato il calendario ‘Action for Happiness’ con esercizi giornalieri. Il mese di ottobre è dedicato all’ottimismo, come dice il Dalai Lama: “Scegli di essere ottimista. Fa stare meglio”.

Ci ritroviamo a inizio novembre per la prima competenza “Strategic thinking & positive future planningcon Luciano Canova, economista della felicità e autore del libro ‘Il metro della Felicità’.

Nel frattempo se avete riflessioni e suggestioni apriamo un dialogo! Scrivete alla redazione e entriamo in contatto.

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