Iniziative nazionali

Persone, competenze, coinvolgimento: gli ingredienti per attuare il PNRR e rinnovare la PA

Nella formulazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è centrale il tema delle competenze dei dipendenti pubblici per la trasformazione della PA e la crescita del Paese. Dalla definizione delle nuove professionalità alla piattaforma unica per il reclutamento fino ai nuovi percorsi di formazione, ecco obiettivi e interventi

Pubblicato il 16 Giu 2021

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Le persone e le loro capacità sono al centro dell’attenzione per la realizzazione del PNRR, che non casualmente dedica una parte significativa alle competenze dei dipendenti pubblici nel capitolo sulla prima delle “Riforme orizzontali”, quella della PA.

«Sulle persone si gioca il successo non solo del PNRR, ma di qualsiasi politica pubblica indirizzata a cittadini e imprese», si afferma nel Piano, che evidenzia la necessità del miglioramento dei percorsi di selezione e reclutamento con l’obiettivo di acquisire i talenti migliori.

I nuovi provvedimenti sono indispensabili a fronte di una PA dove l’età media dei dipendenti supera i 50 anni, e, soprattutto, le competenze sono limitate o non aggiornate sia per il blocco del turnover sia per la mancanza di investimenti in formazione. Di fronte a questa situazione la stessa Commissione Europea ha richiesto interventi strutturali per migliorare la capacità amministrativa attraverso percorsi di selezione delle migliori professionalità e l’eliminazione dei colli di bottiglia che potrebbero rallentare l’attuazione degli investimenti.

La definizione dei profili professionali e la piattaforma unica del reclutamento

La situazione attuale delle competenze e della formazione risente anche dell’assenza «di una comune tassonomia di descrittori delle professionalità presenti e necessarie», recita il Piano. Diventa così difficile un’efficace programmazione delle assunzioni che si riduce «a una mera pianificazione di sostituzione del personale che cessa dal servizio».

Per questo, fra gli obiettivi indicati, figura la necessità di definire «un insieme di descrittori di competenze (incluse le soft skill) da utilizzare per comporre i diversi profili professionali, integrate nella piattaforma unica per il reclutamento». La creazione della piattaforma unica del reclutamento, destinata a diventare il riferimento per la selezione dei dipendenti pubblici, è uno dei provvedimenti qualificanti per consentire l’incontro dei fabbisogni della PA con la domanda di lavoro, attraverso la creazione della banca dati dei profili individuali.

La definizione di profili professionali è un elemento fondamentale per le politiche di assunzione, migliorare la coerenza tra competenze e percorsi di carriera e attivare percorsi formativi differenziati sulla base degli obiettivi, che andranno qualificati e certificati all’interno di un sistema di accreditamento.

Le azioni per migliorare le competenze dei dipendenti pubblici

Una delle principali misure indicate prevede la revisione dei percorsi di carriera nelle amministrazioni, a partire da una maggiore mobilità tra amministrazioni e tra PA e mondo privato.

Fondamentale risulta la ridefinizione degli strumenti di formazione da attuarsi sia attraverso il rilancio della Scuola Nazionale dell’Amministrazione, potenziata da partnership con Università ed enti di ricerca e dalla riorganizzazione e razionalizzazione dell’offerta formativa. È prevista anche la creazione di corsi online per il personale della PA, focalizzati sulle nuove competenze necessarie per l’attuazione del PNRR.

Per le principali amministrazioni viene indicata la possibilità di usufruire di voucher formativi per completare il retraining del personale, mentre le medie amministrazioni locali saranno supportate per la messa in atto del modello della Commissione Europea sul futuro ambiente di lavoro.

Saranno finanziati programmi per la revisione dei processi decisionali e organizzativi (behaviours), per la riorganizzazione degli spazi di lavoro (bricks) e la digitalizzazione delle procedure (bytes). I primi progetti pilota saranno finanziati attraverso il PNRR mentre la sistematizzazione e diffusione a livello nazionale potrà contare sulle risorse della futura programmazione comunitaria 2021-2027.

Le novità sul reclutamento nella PA

Una trasformazione radicale della PA richiede un’iniezione di nuove competenze e nuove risorse grazie a forme efficienti di reclutamento. «Addio carta e penna, la PA entra finalmente nella modernità», ha affermato il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, commentando il cosiddetto “Decreto Reclutamento” relativo alla riforma dei concorsi pubblici, terzo pilastro delle misure per facilitare l’attuazione del PNRR insieme alle semplificazioni e alla governance. Lo accompagna il Dl n. 80, pubblicato in gazzetta ufficiale il 9 giugno 2021, che va a definire procedure straordinarie per selezionare le figure professionali necessarie all’attuazione celere del Piano, con due obiettivi dichiarati:

  • definire percorsi veloci, trasparenti e rigorosi per il reclutamento dei profili tecnici e gestionali necessari ai traguardi prefissati dal PNRR;
  • porre le premesse normative per la riforma della PA e della Giustizia, indispensabili al PNRR.

Le selezioni, ripartite dal 3 maggio o in fase di avvio, prevedono al momento 12mila nuove assunzioni.

Verso la nuova PA grazie alla partecipazione

Le “comunità di competenze” sono uno strumento indispensabile per sviluppare e diffondere le best practice all’interno della PA, con l’obiettivo di arrivare a 20 comunità tematiche trasversali e il coinvolgimento di 100-150 manager per ogni community che saranno supportati nell’implementare progetti innovativi all’interno delle proprie amministrazioni. Il programma per qualificare le persone e migliorare in modo significativo le capacità della PA nel suo complesso è, al tempo stesso, ambizioso e concreto. La condizione per realizzarlo è il coinvolgimento e la condivisione delle persone coinvolte negli obiettivi e nei risultati.

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