INTERVISTA

Advice Group: full Smart Working e settimana corta, la ricetta per avere persone soddisfatte in azienda

Lavorare da remoto sempre, con orari flessibili, e consentire di toccare con mano i risultati del proprio impegno. Sono questi, ma non solo, i grandi cambiamenti intrapresi dall’azienda torinese che opera in ambito marketing verso la creazione di una grande squadra di lavoratori soddisfatti, felici e coinvolti. L’intervista al fondatore di Advice Group, Fulvio Furbatto

Pubblicato il 31 Gen 2023

Advice Group

Dalla behavioral loyalty all’employee loyalty. Si potrebbe riassumere così l’esperienza di Advice Group, l’azienda torinese specializzata in “Behavioural Marketing e Data Management”, che ha scelto di mettere al centro del proprio business le persone, dentro e fuori l’azienda, abbracciando il full Smart Working, e adesso anche la settimana corta.

Advice Group, il successo nel business è una questione di fiducia

È il 2006 quando Fulvio Furbatto fonda Advice Group, società specializzata nel creare e accrescere la fedeltà dei consumatori attorno al brand attraverso l’utilizzo della tecnologia. E di brand con la “B” maiuscola in questi anni Advice Group ne ha supportati tanti e nei più svariati settori: da Bauli a Lavazza, passando per Sorgenia e Snai sino ad arrivare a Max Mara, e molti altri ancora, aggiudicandosi oltre 20 premi internazionali di settore. Tre i pilastri della sua strategia: People – Value – Recognition, dove l’individuo è il fulcro centrale e punto di partenza, il valore è ciò che arricchisce e alimenta la relazione, il riconoscimento reciproco è l’obiettivo da raggiungere e mantenere.

Si può dire dunque che per una realtà abituata a concentrarsi sulle persone e sul come creare relazioni di valore che generino beneficio per entrambe le parti coinvolte sia stato quasi naturale, ma non scontato, spostare il proprio focus dall’ambiente esterno a quello interno. Advice Group ha infatti compreso e fatto proprio il concetto che oggi, soprattutto a fronte della rivoluzione generata dalla pandemia all’interno delle organizzazioni che ha dato vita a fenomeni come la Great Resignation o il Quiet Quitting, per conquistare la fedeltà dei lavoratori non sono più sufficienti gli incentivi tradizionali quali aumenti e bonus, ma raggiungere il più alto livello di benessere e soddisfazione dei lavoratori rappresenta la vera chiave per conquistare la loro fedeltà motivandoli a ricambiare questa attenzione dando il meglio di sé nello svolgimento dell’attività.

Advice Group punta sul Full Smart Working

E mentre le ultime ricerche ci restituiscono un’Italia col freno a mano tirato nella corsia dello Smart Working rispetto agli altri Paesi europei, registrando un calo dal 12,2% all’8,3% degli occupati che lavorano almeno la metà delle ore da casa tra il 2020 e il 2021, Advice Group decide di andare in controtendenza dando ai lavoratori una delle cose che oggi maggiormente desiderano: la flessibilità. Secondo il Work Trend Index 2022 di Microsoft, infatti, adesso ciò che le persone ricercano prioritariamente in un lavoro oltre la retribuzione è: cultura positiva (46%), benefici per la salute mentale/benessere (42%), senso di scopo/significato (40%), orari di lavoro flessibili (38%) e più delle due settimane standard di ferie pagate ogni anno (36%).

Full Smart Working per tutti i 70 dipendenti di Advice Group, è questa dunque la scelta fatta da Fulvio Furbatto nel momento in cui si è trovato a decidere cosa fare col termine dello Smart Working emergenziale lo scorso settembre. «Il passaggio a questa modalità di lavoro con lo scoppio della pandemia – racconta Furbatto − è stato abbastanza agevole grazie all’attitudine cloud dell’azienda. I risultati non hanno tardato ad arrivare con gli indicatori di crescita tutti in positivo a tal punto da far maturare in me la consapevolezza di poter gestire l’azienda anche da remoto».

Il full Smart Working si protrarrà sino ad aprile, una sorta di test potremmo considerarlo. La formula prevede per tutti la possibilità di lavorare sempre da casa con orario flessibile e di usufruire degli uffici quando necessario. Uffici che adesso hanno cambiato anche la loro forma in una visione di spazi più condivisi e tecnologicamente predisposti per rendere più funzionale l’esperienza di lavoro – come con la app per prenotare la postazione – e supportare modalità di collaborazione evolute tra risorse all’interno e all’esterno dell’azienda e tra l’azienda e i suoi interlocutori (fornitori, clienti, etc.). In più, grazie a questa scelta, oggi in alcuni spazi nella sede di Advice Group vengono ospitate altre realtà che tra loro generano un flusso di conoscenze condivise a vantaggio del cambiamento e dell’innovazione di tutti.

Ma non solo flessibilità di luoghi e di tempi, in Advice Group lo Smart Working è applicato nella sua vera essenza di Lavoro Agile dove si lavora in formazioni di team orizzontali connessi accantonando l’organizzazione in silos, si ragiona per task e si misura il lavoro su obiettivi di breve e lungo termine. Così nell’azienda di Furbatto spariscono le gerarchie passando da struttura piramidale ad una a mantice organizzata in micro-team. «Abbiamo deciso di ripensare ai ruoli apicali, tutti i C-level per intenderci sono stati sostituiti da K-level dove la leadership non si esercita per anzianità ma per competenze e attitudine. L’organizzazione è ora divisa in team orizzontali in relazione tra loro. Ogni team è guidato da un coordinatore che insieme agli altri rappresenta la first line».

Per creare questa vera e propria trasformazione organizzativa l’azienda si è affidata a consulenti specializzati, che dopo un accurato assesment hanno collaborato allo sviluppo di una strategia del cambiamento, ed è in questa strategia che si inserisce la nuova figura del People & Culture Manager che è stata ricoperta da Jessica Oliveri, da diversi anni HR Manager in realtà operanti nel tech. «Entrata in organico nel febbraio di quest’anno il suo compito è quello di coordinare i team rendendo facile e omogeno il cambiamento in tutta l’azienda e nelle nuove realtà acquisite e supportare le persone nel loro employee journey. Si occupa altresì del monitoraggio del progetto e periodicamente replica l’analisi del clima aziendale e organizza one to one con tutti i nostri lavoratori dalle tre alle quattro volte all’anno», spiega Fulvio Furbatto.

Costruire employee engagement in un team diffuso

A questo punto la domanda sorge spontanea, considerato l’alto livello di rischio per la produttività percepito da una gran parte di manager a livello globale che li rende più o meno ostili allo Smart Working: come costruire employee engagement con team diffusi sempre? «Esistono due tipi di engagement – ci illustra la sua idea Furbatto −: l’engagement operativo e quello emozionale. Il primo puntiamo a tenerlo vivo attraverso la nuova configurazione organizzativa che si basa sull’osservazione delle persone, ma non nel senso del controllo, bensì nel senso del confronto costante conseguente all’alto livello partecipativo che richiede il lavoro per task all’interno di micro-team orizzontali. Per alimentare invece l’engagement emozionale i lavoratori sono invitati a condividere del tempo almeno una volta a settimana coi colleghi in sede, fosse anche una pausa pranzo, vengono organizzati momenti di aggregazione dove si fa anche del brainstorming, la riunione plenaria è indetta non più una volta all’anno, ma quattro, ossia una per trimestre, vengono proposti piani formativi, offerti benefit di welfare aziendale, e non ultimo stock option».

Dal full Smart Working alla settimana corta

E non finisce qua. Da novembre in Advice Group il venerdì si fa mezza giornata. «Se riusciamo a organizzare per bene il nostro lavoro ed essere efficienti, non c’è alcun motivo di stare alla propria scrivania ore in più. Ci siamo infatti resi conto che lavorando meglio possiamo anche lavorare meno», dice il Manager.

Nel prossimo futuro? «Vorrei creare un indicatore di felicità per l’organizzazione, che faccia altresì da apripista per altri imprenditori, perché “imprendere” significa lasciare le cose meglio di come sono», conclude Furbatto che auspica, e pare che i risultati lo supportino, di rendere questa trasformazione definitiva.

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