Con l’obiettivo di agevolare la diffusione del lavoro agile e accelerare il cambiamento, la società di ingegneria ha coinvolto i dipendenti in un concorso che ha raccolto 148 partecipanti: 58 i progetti presentati, tra i quali sono stati selezionati i 5 vincitori. «Un contributo determinante alla definizione dell’approccio più adeguato alla nostra organizzazione. Saranno così valorizzate le competenze dei singoli e la loro collaborazione», ha spiegato in un evento Franco Ghiringhelli, SVP Risorse Umane, Organizzazione e ICT
Pubblicato il 26 Lug 2017
Un contest per coinvolgere e includere. Un contest per comprendere meglio i desiderata dei lavoratori, spronandoli a mettersi in gioco in prima persona nel tentativo di cambiare l’ambiente e le dinamiche di lavoro in azienda. A promuoverlo è stata Maire Tecnimont, colosso nazionale dell’ingegneria e dell’impiantistica. «Abbiamo fatto emergere le idee migliori perché capaci di contribuire in modo determinante alla definizione del nostro approccio allo Smart Working, il più adeguato alla nostra organizzazione – esordisce Franco Ghiringhelli, SVP Risorse Umane, Organizzazione e ICT Gruppo Maire Tecnimont–. Lo Smart Working sarà il modo di lavorare in Maire Tecnimont per il prossimo decennio, che renderà possibile valorizzare ulteriormente le competenze dei singoli e la loro collaborazione»
Un approccio che vuole abbattere le barriere e i confini tra i diversi dipartimenti per creare le condizioni – intese come spazi fisici e occasioni d’incontro – per cui sarà ancora più facile in futuro mettere a fattor comune gli skill e le abilità dei singoli, indipendentemente dal reparto o dalla business unit in cui operano. «Il fattore di successo non sarà tanto l’abilitazione tecnologica ma il cambiamento culturale che lo Smart Working richiederà – prosegue il manager –. I nostri sforzi saranno concentrati, in particolare, sulla responsabilizzazione di ognuno, sulla pianificazione delle attività, e degli obiettivi, e sul feedback costante relativamente ai risultati, elementi fondamentali per mantenere la rotta». E proprio per lavorare su quel change management che è, spesso, l’elemento chiave che decreta il successo di iniziative di questo tipo che la società ha organizzato un contest, partito ufficialmente il 16 gennaio scorso, per far emergere le migliori idee di implementazione dello Smart Working in azienda. L’iniziativa, battezzata “Be adaptive! – Think Tank”, ha visto la partecipazione di 148 persone organizzate in team. Cinquantotto i progetti presentati e 5 quelli premiati del corso di un evento che si è tenuto presso la sede milanese della società.
Ecco l’identikit dei vincitori.
Il gruppo Smart Forces si è concentrato sul ruolo delle task force, ha condotto un’analisi su un campione di dipendenti Maire Tecnimont dalla quale si
evince che il 90% del tempo passato alla postazione di lavoro è speso a leggere o scrivere documenti e solo la quota rimanente (il 10%) è dedicata al lavoro in team. La proposta di questo gruppo prevede una rivisitazione delle postazioni di lavoro in ottica “activity based”, con l’idea di ridurre del 39% il numero di postazioni di lavoro. Un ruolo fondamentale è affidato alle attività a sostegno delle politiche di change management, che vedono il coinvolgimento diretto di figure quali ambassador e mentor.
Degno di nota anche lo Smart Project ideato dal gruppo North Face, che si concentra sul ruolo delle task force, con un focus particolare sulle attività critiche del processo EPC (Engineering, Procurement e Construction), quelle che si svolgono in prevalenza in cantiere. Il progetto prevede una forte remotizzazione del lavoro, con la possibilità di lavorare al di fuori dell’ufficio fino a 4 giorni a settimana e con orari altamente flessibili, e una ricollocazione delle postazioni di lavoro individuali.
La quarta proposta premiata è l’Engineering Smart Project del gruppo STRUM, che si focalizza in particolare sui progetti di ingegneria vera e propria, basandosi sull’evidenza che ben il 70% del tempo di lavoro necessario per lo sviluppo delle schede e degli elaborati di progetto è eseguibile in modalità smart. Il suggerimento del team è di creare task force individuali, oltre a una “schedula parlante”, che diventa di fatto lo strumento per definire gli obiettivi individuali, che andranno inquadrati nell’ambito di un nuovo modello di coordinamento e cooperazione tra il collaboratore “smart” e il suo responsabile.
Infine, il quindi progetto premiato è quello proposto dal gruppo MET the Future! L’iniziativa ha un focus volutamente trasversale e pone particolare attenzione agli aspetti legati al change management e ai cambiamenti di carattere culturale introdotti con il lavoro “smart”. Prevede il ridisegno fisico degli spazi interni alla sede, con l’introduzione di aree di co-working e l’introduzione di orari di lavoro flessibili e suggerisce anche una progressione temporale dell’introduzione dello Smart Working, con la precedenza accordata ad alcune aree pilota: HR, ICT, controllo progetti e procurement.
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