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Modern workplace: come dare vita a un ecosistema di comunicazione aziendale unificato

Lo smart working non si ferma alle videoconferenze. Giancarlo Gervasoni, executive VP di Zerouno Informatica, spiega come Microsoft Teams sia un vero “hub” del lavoro intelligente, dove la collaborazione sui documenti, l’unificazione delle molteplici funzionalità e l’integrazione della telefonia permettono di lavorare in flessibilità da qualunque luogo (non solo da casa) “come in ufficio”

Pubblicato il 03 Feb 2021

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Ora che molte imprese italiane hanno adottato lo Smart Working, e lo manterranno come modalità di lavoro flessibile dopo la pandemia, è il momento di passare a un’implementazione integrata che superi la visione di un semplice “home working”. La differenza la fanno gli strumenti di lavoro a distanza adottati: il salto di qualità è rappresentato dalla condivisione in tempo reale dei documenti e dall’integrazione della telefonia, come osserva Giancarlo Gervasoni, executive VP di Zerouno Informatica. «Smart Working significa lavorare ovunque ci si trovi e con qualunque device esattamente come se fossimo in ufficio. Questo rende il lavoro produttivo, agile e flessibile, capace di servire gli obiettivi aziendali come quelli personali».

Per “ricreare l’ufficio” non solo a casa, ma anche al bar, al parco o in aeroporto, occorrono chiari prerequisiti. «Il Modern workplace si ottiene dematerializzando i documenti e realizzando una completa integrazione e unificazione di tutti gli strumenti di lavoro, inclusa le telefonia», afferma Gervasoni. «Come Gold partner di Microsoft, Zerouno Informatica si affianca ai clienti aiutandoli a comprendere tutte le funzionalità di Microsoft Teams e Microsoft 365 e queste includono il centralino digitale. Le telefonate ‘di lavoro’ passano automaticamente tramite Teams sul Pc o sullo smartphone».

Centralino integrato, il “tassello mancante” dello Smart Working

La telefonia integrata e spostata sul cloud completa il cerchio dello Smart Working rendendolo veramente un ecosistema di collaborazione e comunicazione aziendale integrato e unificato: email, chat e conferenze, condivisione dei documenti, telefonate. Questo ecosistema permette di collaborare con chiunque e di raggiungere chiunque, che sia su Teams o no, passando dal centralino integrato.

La stessa Zerouno Informatica ha implementato in house le funzionalità che propone ai clienti. «Noi non abbiamo un telefono sulla scrivania», evidenzia Gervasoni. «Il nostro telefono aziendale squilla dal Pc o dallo smartphone e noi rispondiamo con le cuffiette. Può sembrare una scelta ‘forte’, ma è solo questione di abitudine. Anzi, molte aziende stanno ora scoprendo i vantaggi di questa scelta: i loro dipendenti a distanza devono poter fruire degli stessi strumenti che hanno in sede. Telefono compreso».

Sull’integrazione della telefonia nel lavoro smart Zerouno ha maturato una competenza specifica. Dal 2000 l’azienda offre una soluzione di call center proprietaria che le conferisce tutte le conoscenze necessarie per portare la telefonia VoIP su Teams. «Possiamo integrare Teams con i centralini esistenti. Siamo i primi in Italia ad averlo fatto», sottolinea il VP. «Le nostre competenze sull’integrazione della parte telefonica sono un ulteriore valore aggiunto della nostra proposta».

L’approccio verso il cliente è «consulenziale», continua Gervasoni. «Le soluzioni di collaborazione e comunicazione sono sì tecnologiche, ma nell’utilizzo richiedono una nuova mentalità e una nuova organizzazione dei ruoli e delle competenze. È in questo cambiamento che Zerouno Informatica si affianca ai clienti».

Dallo Smart Working al Modern workplace

Zerouno Informatica pensa così a uno Smart Working che non è risposta all’emergenza, ma la base fondante del lavoro del futuro prossimo: «È fondamentale slegare lo Smart Working dalla pandemia», dice Gervasoni. «Ne avevamo intuito le potenzialità già prima del Covid-19, anche se i lockdown hanno impresso una forte accelerazione, e nel 2020 abbiamo capito che si può fare. Adesso è il momento di adottare tutti gli strumenti che servono per un’attuazione efficace».

Lo Smart Working che abbiamo conosciuto in questa emergenza sanitaria ha in effetti spesso coinciso col “lavorare da casa”. Ma se vogliamo far funzionare questo paradigma negli anni a venire lo Smart Working non potrà più significare isolamento. Deve invece diventare un modello di produttività che slega hardware e software, porta le applicazioni sul cloud e abilita la produttività e la condivisione senza più confini fisici.

«Solo così è possibile abilitare il Modern Workplace e garantire livelli di collaborazione e operatività più alti, sicuri e flessibili», conclude Gervasoni. «Microsoft Teams da questo punto di vista è un vero hub per lo Smart Working perché offre un’esperienza unificata e indipendente dal luogo e dal dispositivo. Non è per lavorare da casa, ma per collaborare ovunque, in luoghi vicini e lontani, e ritrovando i contatti con le persone».

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