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Riposi compensativi: di cosa si tratta e come si devono comportare le aziende



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Partendo da un caso concreto e da una sentenza della corte di Appello e da un ricorso in Cassazione ecco cosa si rischia quando non si segue la normativa, non solo legali ma anche in termini di danni da usura (psico-fisica) al lavoratore

Pubblicato il 25 set 2024

Davide Maria Testa

Avvocato ed esperto in Diritto del lavoro, Relazioni industriali e Riorganizzazioni aziendali di DLA Piper



Riposi compensativi

I riposi compensativi sono periodi di riposo concessi ai lavoratori in compensazione per il lavoro straordinario o per il lavoro svolto in giorni in cui normalmente non si lavora, come i giorni festivi. In altre parole, sono ore o giorni di riposo aggiuntivi che vengono dati per compensare l’eccedenza di ore lavorate oltre l’orario normale. La loro finalità è triplice: salvaguardare la salute e sicurezza, mantenere un equilibrio tra vita professionale e vita privata e rispettare le normative sul lavoro che regolamentano il numero massimo di ore lavorative e il riposo obbligatorio. Sono diverse le situazioni che li portano a maturare: si va da quando un dipendente lavora oltre il normale orario di lavoro settimanale, a quando lo fa in giorni festivi o domenicali. In alcuni casi, anche il lavoro notturno o i turni particolarmente lunghi possono richiedere riposi compensativi.

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