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I lavori del futuro: le professioni e le competenze più richieste da qui al 2022 secondo il WEF

Il World Economic Forum individua 7 cluster professionali e 5 categorie di skill che definiranno i lavori emergenti dei prossimi anni. Le competenze digitali e quelle “umane” si incrociano, le soft skill si affiancano alle capacità tecniche e di business. Tante le opportunità di lavoro nella cura della persona, ma sono gli specialisti dell’AI e dei dati a rappresentare la risorsa più ambita con le loro tech skill “disruptive”

Pubblicato il 24 Gen 2020

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Dal Data Scientist all’ingegnere del Cloud, dall’esperto di Intelligenza Artificiale al Chief sustainability officer, dal Product analyst fino al preparatore atletico: sono 96 i lavori del futuro secondo lo studio pubblicato dal World Economic Forum (WEF) col titoloJobs of Tomorrow: Mapping Opportunity in the New Economy”. Queste professioni emergenti, che il mercato richiederà in misura crescente, sono raggruppabili in 7 categorie: Data & AI, Care Economy, Green Economy, Engineering & Cloud Computing, People & Culture, Product Development, Sales, Marketing & Content. Secondo il WEF (che ha usato dati di LinkedIn e Burning Glass Technologies) creeranno 1,7 milioni di nuovi posti di lavoro a fine 2020 e continueranno a crescere aprendo 6,1 milioni di opportunità di impiego di qui al 2022. Questi lavori del futuro richiederanno un preciso set di competenze sia tecniche (skill digitali) sia di business sia “umane” (soft skill).

Digitale e fattore umano procedono in tandem

Le tecnologie digitali sono l’elemento che accomuna molte delle professioni emergenti, ma l’interazione tra persone sarà altrettanto importante nel trainare la crescita dei lavori del futuro. Questo farà salire la domanda per i lavori della Care economy, come radiologi, fisioterapisti, assistenti per anziani, istruttori di fitness. Lo stesso fattore umano stimolerà la crescita dei lavori nel Marketing, Sales & Content (che include un’ampia gamma di figure, tra cui Social media assistant, digital marketing specialist, produttore e autore di contenuti, specialista dell’e-commerce) così come nel People & Culture (con ruoli come lo specialista della Talent acquisition o l’Information Technology recruiter).

Nel futuro più lavori nella Care economy, ma AI e Cloud crescono di più

Le professioni più richieste nel periodo 2020-2022 saranno quelle del cluster della Care economy, dove si prevede il 37% di tutte le nuove opportunità di lavoro: in cima alla lista i professionisti che trascrivono i referti medici registrati vocalmente. Tra i ruoli più richiesti seguono quelli dei cluster Sales, Marketing & Content (17% delle nuove opportunità), Data & AI (16%), Engineering & Cloud Computing (12%), People & Culture (8%) e Green Economy (1,9%). Tuttavia, i tassi di crescita sono più elevati per le professioni delle categorie Data & AI (+41%), Green Economy (+35%) e Engineering & Cloud (+34%).

Guardando ai singoli ruoli, all’interno del cluster Data Science & AI, le richieste aumentano di più per lo specialista dell’Intelligenza artificiale, anche se il numero di posizioni aperte non è elevato. Al contrario, il Data Scientist cresce a ritmi più lenti ma l’offerta è molto più alta (è Il terzo lavoro emergente per numero di posizioni aperte).

Nella categoria Sales, Marketing & Content, le opportunità maggiori sono per lo specialista di Digital marketing, lo specialista di Contenuti e il Customer Success Specialist. Nell’Engineering & Cloud Computing, la domanda è alta per sviluppatori DevOps e sviluppatori Full Stack.

Le skill più richieste, alcune sono “disruptive”

Lo studio del WEF ha isolato anche le competenze che saranno altamente richieste nei lavori della new economy, dividendole in 5 macro-aree: Business skill, Specialized industry skill, General & soft skill, Tech baseline skill e Tech disruptive skill. Alcuni cluster professionali – come Data & AI e Engineering & Cloud Computing – richiedono competenze più forti nelle tecnologie digitali; altre professioni in forte ascesa mettono maggiore enfasi sulle competenze di business o sulle Specialized Industry Skill.

Le Business skill sono le competenze necessarie per avviare o gestire un’impresa. Questa categoria include conoscenze in marketing, Project management, budgeting.

Le Specialized industry skill sono competenze specifiche di una determinate industria o settore, come video ed editing nel Marketing.

Ci sono poi le cosiddette General skill (cross-funzionali o multidisciplinari) che servono in tutte le professioni e sono tipicamente rappresentate dalle competenze soft, come leadership, capacità di comunicare e mediare, creatività, problem solving.

Le Tech baseline skill sono le competenze tecniche di base; per esempio, l’uso dei principali strumenti informatici (prodotti Windows sul Pc).

Le Tech disruptive skill sono invece competenze digitali più avanzate, che permettono alle persone di usare e progettare tecnologie capaci di impattare i modelli di business e il mercato del lavoro in modo significativo e duraturo. Includono Data science, Natural language processing, automazione e robotica, cybersecurity. Sono – com’è facile intuire – le competenze più richieste per i professionisti delle categorie Data & AI e Cloud computing.

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