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Dalle pressioni economiche alla scarsezza di talenti, per vincere le nuove sfide HR serve un approccio centrato sui dati

In tempi di forte incertezza, budget ridotti e un mercato del lavoro sempre più competitivo serve attivare un atteggiamento proattivo rispetto alle politiche HR, che riconosca il valore delle persone e le loro esigenze, e prendere decisioni più concrete, strutturate e basate sugli insight

Pubblicato il 27 Set 2022

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Diciamoci la verità, non sono tempi facili per i leader delle Direzioni HR che si trovano a dover affrontare nuove sfide. Carenza di competenze, difficoltà a reperire talenti, abbandono del posto di lavoro, burnout, demotivazione e stress: ecco alcune delle tendenze con cui confrontarsi oggi, tanto per citarne qualcuna. Se a tutto questo, poi, si aggiunge la pressione economica, trainata da inflazione, budget limitati e strozzature delle catene di fornitura globali, il rischio è quello di trovarsi stretti in una “triplice morsa”“triple squeeze”, come l’ha definita Gartner.

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Tuttavia, andare avanti a tentoni brancolando nel buio non è soluzione per affrontare un periodo in cui l’unica certezza è che non ci sono certezze. I leader più accorti si sono oramai resi conto di quanto sia importante il contributo delle persone, anche per favorire la crescita dell’organizzazione. Ecco perché è importante promuovere un atteggiamento proattivo, assumendo un ruolo di guida. Sottovalutare la centralità delle persone e porla in secondo piano rispetto agli obiettivi di business, prendere decisioni a breve termine e reagire di puro istinto non fa altro che peggiorare la situazione e mettere l’azienda in una condizione di forte fragilità.

Le tre sfide che le Direzioni HR dovranno fronteggiare nel breve periodo

Tecnologia vs Talento

Si sa quanto la tecnologia giochi un ruolo chiave all’interno di un’organizzazione, riduce tempi, costi e semplifica molte delle attività complesse. Ma questa serve a ben poco se poi in azienda non ci sono le persone giuste. Pensare di poter sostituire del tutto l’apporto umano con un software, un tool di AI o un device è un errore madornale. Gli investimenti in tecnologia devono, infatti, andare di pari passi con gli investimenti sulle persone. Molti leader si sono mossi in questa direzione: da un sondaggio condotto da Gartner è emerso che, in seno alle strategie di attraction e retention del personale, il 60% delle organizzazioni ha aumentato la retribuzione, mentre il 58% ha offerto una maggiore flessibilità sui luoghi da cui lavorare.

Budget ridotti vs Esigenze dei dipendenti

I budget limitati, soprattutto quando si ha a che fare con una crisi economica, possono spingere le organizzazioni a rivedere le politiche HR e a decidere di procedere con rivisitazioni degli stipendi o, in casi estremi, con licenziamenti. In ogni caso, anche se possono sembrare le uniche strade per gestire in tempi brevi una situazione critica, è sbagliato non fermarsi a riflettere sul fatto che si tratta di decisioni che possono avere ripercussioni negative sull’intera forza lavoro con strascichi lunghi e prolungati. Trovare il giusto equilibrio tra le esigenze dei dipendenti  e quelle organizzative è fondamentale per la sopravvivenza dell’azienda e programmare nel lungo termine.

Stabilità vs Innovazione

Cavalcare l’onda dell’innovazione in un periodo di pressioni economiche può sembrare pericoloso, ma rimanere legati a vecchi modelli di lavoro può altrettanto rivelarsi controproducente. Tenere il passo oggi non è semplice e a rimanere indietro ci vuole veramente poco. Per questo le Direzioni HR devono giocare d’anticipo e collaborare con i team di risk management, ipotizzando possibili scenari futuri e intercettando eventuali fattori di rischio.

Il valore dei dati a supporto delle sfide delle Direzioni HR

In questo senso, i dati si rivelano una vera fonte di valore per fronteggiare sfide simili e gestirle con maggiore sicurezza. Aiutano, infatti a prendere decisioni più informate e strutturate, basate su prove concrete ed evidenze quantitative (e non su semplici supposizioni) e soprattutto più in linea con le richieste dei dipendenti. L’area delle Risorse Umane ha infatti a disposizione moltissimi dati sui collaboratori che, se utilizzati correttamente, si possono valorizzare per ottenere insight fruibili dai manager delle diverse funzioni.

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