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Neuroscienze applicate al business: come essere più consapevoli e migliorare le performance personali

L’applicazione dei concetti e delle tecniche tipici delle neuroscienze è sempre più diffusa in azienda. I benefici sono molteplici e hanno impatto sopratutto sulle persone che ottengono migliori performance, acquisiscono più consapevolezza e controllo delle reazioni ed emozioni in risposta a stimoli esterni, e ottimizzano i loro comportamenti a garanzia del work-life balance. Alcuni consigli pratici

Pubblicato il 08 Apr 2022

Laura Cavallaro

Partner, P4I - Partners4Innovation

Beatrice Medved

Consultant, P4I - Partners4Innovation

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Le neuroscienze, ovvero l’insieme degli studi condotti sul sistema nervoso, sono un campo di studio di recente sviluppo che negli ultimi anni sta attirando l’attenzione delle aziende per diversi ambiti di applicazione pratica, che riguardano anche il business. Nei primi anni Duemila le tecniche e gli studi sulle neuroscienze hanno avuto una spinta importante soprattutto nel settore del neuromarketing, branca delle neuroscienze che studia le applicazioni al processo di acquisto da parte dei consumatori con focus sull’advertising. Nell’ultimo decennio invece sono nate ulteriori specializzazioni, focalizzate su ambiti come la neuroeconomia e l’integrazione tra HR e neuroscienze.

Nel corso degli ultimi anni, di fronte alla richiesta di un maggior bisogno di benessere mentale e di una conoscenza più approfondita della connessione tra il cervello e il corpo emerse in seguito alla pandemia, sono nati diversi progetti aziendali che studiano l’applicazione dei principi neuroscientifici al lavoro in azienda. Le neuroscienze, infatti, possono essere utilizzate in diversi ambiti aziendali: ad esempio, per ottimizzare le performance di vendita delle figure commerciali, o per migliorare la gestione dei team da parte dei manager.

Come afferma il CEO & Founder dell’azienda “Neurovendita“, Lorenzo Dornetti: «Il cervello è come un muscolo e si può allenare per potenziare le prestazioni mentali. È un po’ come andare in palestra: il primo giorno la sbarra si alza fino a un certo punto, dopo un mese di allenamento quel livello è superato. Così funzionano anche le prestazioni mentali».

Ed è proprio da questo presupposto e dall’applicazione dei principi neuroscientifici al lavoro che si possono trarre consigli per migliorare le performance, avere maggiore consapevolezza delle proprie reazioni ed emozioni in risposta a stimoli esterni (che siano positivi o negativi) ed ottimizzare le proprie abitudini per un maggiore work-life balance.

Neuroscienze e business: consapevolezza ed autocontrollo 

Quando si studiano le Neuroscienze, il concetto del Brain-Body Network è alla base di qualsiasi ragionamento sul nostro modo di pensare, sulle risposte agli stimoli, su come le nostre abitudini abbiano un impatto sulla produttività, sulla capacità di gestire una squadra o sull’abilità di controllare le emozioni in situazioni di stress.

Lo studio delle Neuroscienze può aiutare a creare consapevolezza dei meccanismi che si innescano nel sistema nervoso e, di conseguenza, controllare le risposte controproducenti che assumiamo inconsapevolmente.

Per fare un esempio pratico e concreto potremmo utilizzare il fenomeno della sudorazione. Quando siamo in una situazione di stress, aumenta il nostro battito cardiaco e il nostro corpo suda. Le neuroscienze permettono di monitorare questo aumento attraverso strumenti come il Galvanic Skin Response (GSR), che, misurando la conduttanza cutanea, traccia quali situazioni ci iperattivano e di conseguenza ci rendono meno produttivi e più agitati.

Per realizzare il monitoraggio ed apprendere il controllo delle risposte fisiche e neurologiche agli stimoli, esistono diversi centri e laboratori di ricerca, tra cui il “Brain Fitness Lab”, un laboratorio privato – dell’azienda Neurovendita – che si trova in provincia di Lodi. Grazie all’utilizzo di apparecchiature utilizzate per studi neuroscientifici, il Lab fornisce tutti gli strumenti necessari per allenare le persone, e, nel loro caso specifico, la forza vendita, a migliorare alcuni aspetti del proprio approccio alle attività, a diventare più produttivi e a gestire concentrazione e stress attraverso esercizi specifici.

Quali sono i dati che le neuroscienze possono tracciare sulle nostre attività corporee e cerebrali? Esistono diversi strumenti, presenti anche nel “Brain Fitness Lab”:

  • Misuratore della respirazione diaframmatica
    Consiste in una fascia digitale che traccia inspirazione ed espirazione. Grazie a questo strumento riusciamo a vedere graficamente, sotto forma di una curva, il nostro respiro e a capire se è troppo affannoso e non permette una ossigenazione ottimale al nostro cervello.
  • Galvanic Skin Response
    Quando siamo sottoposti ad emozioni di stress, il nostro ritmo cardiaco cambia e le nostre ghiandole secernono maggiore quantità di sudore. Quando si è iperattivati, però, si rischia di avere una riduzione delle funzioni cognitive. Per questo motivo, il GSR (Galvanic Skin Response) può essere utile per comprendere che tipologia di risposta diamo agli stimoli e soprattutto, con il  controllo delle proprie emozioni, contenere la risposta emotiva.
  • EEG Alpha
    L’elettroencefalogramma settato per le onde Alpha misura quando il nostro cervello sta producendo questa tipologia di onde. Le onde Alpha sono associate alla percezione di relax e del cosiddetto “stato di flow”: questo perché la loro presenza, evidente soprattutto nella parte posteriore del cervello, è associata alla chiusura a stati di calma e sogno ad occhi aperti (pur in completa veglia).
  • EEG Beta
    L’elettroencefalogramma parametrato per le onde Beta misura quando il cervello sta producendo onde Beta. Le onde Beta sono considerate le onde della concentrazione: difatti un livello medio-alto di queste onde si evidenzia quando siamo concentrati, attivi nel problem solving e mentalmente produttivi.
  • Analisi delle emozioni sul volto
    Attraverso un algoritmo che riproduce in 3D il volto e sistemi di Artificial Intelligence che leggono in tempo reale le espressioni facciali, si può avere un riscontro delle emozioni trasmesse durante uno speech, per apprendere le emozioni che vogliamo veicolare all’altro.
  • Eye Tracking
    Si tratta di un dispositivo che consente di seguire i movimenti oculari in risposta a un determinato stimolo, nel caso specifico dell’applicazione al business può essere utile per avere più informazioni possibili sui dettagli che tendiamo a non riconoscere in una scena e che possono fare la differenza.

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Consigli e trucchi per migliorare le performance personali

Sulla base degli studi neuroscientifici e delle informazioni ricavate dai laboratori di neuroscienze, possiamo individuare alcune best practice che possono essere utilizzate per ottimizzare le performance, migliorare la produttività e controllare la risposta emotiva in situazioni professionali stressanti. Eccone alcuni:

  • Chiudere gli occhi 5 secondi: chiudere gli occhi permette di produrre onde Alpha e di conseguenza calmarsi e controllare stati di agitazione prima di momenti professionali sfidanti. Saper esercitarsi a produrre le onde Alpha facilita lo stato di rilassatezza prima di una conversazione o vendita importante, proprio perché arrivando in uno stato psico-fisico di maggiore calma si riduce il rischio di una minore produttività causata dallo stress. 
  • Leggere qualche minuto ogni mattina: leggere ad alta voce qualche minuto facilita la produzione di onde Beta e, di conseguenza, la concentrazione, proprietà che abilita il problem solving e la produttività in situazioni professionali complicate come un SAL o l’avanzamento di un progetto.
  • Respirare con il diaframma: una respirazione profonda ottimizza il rapporto tra ossigeno e anidride carbonica, avendo degli effetti positivi sulla nostra risposta emotiva, diminuendo ansia e stress, “ripulendo” i pensieri. 
  • Super-sorriso: durante uno speech con un cliente o con un collega, soprattutto se si sta vendendo un prodotto/servizio o si sta presentando un progetto, è importante trasmettere emozioni e sensazioni positive. Il viso e la voce sono due aspetti fondamentale per convincere i propri interlocutori. Il sorriso trasmette emozioni positive (gioia, fiducia e avvicinamento) e può scatenare a sua volta un atteggiamento positivo nell’altra persona grazie ai neuroni specchio, una classe di neuroni che si attivano selettivamente sia quando si compie un’azione (con la mano o con la bocca), sia quando la si osserva mentre è compiuta da altri. Proprio come vedere uno sbadiglio può scatenare in noi l’urgenza di sbadigliare, vedere o sentire un sorriso predispone nell’altro l’attuazione dell’emozione positiva, facilitando la comunicazione e l’attenzione. Indursi un sorriso artificiale esagerato prima della prestazione lo lascia impresso sul viso di chi comunica. 
  • La tecnica dei quattro quadranti: esistono diverse tecniche per aumentare la capacità di osservazione e ognuno può scegliere quella più adatta al proprio modo di approcciare nuovi ambienti e persone. La tecnica dei quattro riquadri consiste nel dividere l’ambiente che si sta guardando (un ufficio, una casa, uno schermo durante una videochiamata) in quattro riquadri per poi osservarne i dettagli uno per uno.  Grazie a questa tecnica si può vedere come, in un intervallo di tempo specifico, si riescono a cogliere molti più dettagli rispetto ad uno sguardo non guidato.  

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