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Coaching: origini, evoluzione e benefici



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Applicata al contesto lavorativo, questa metodologia aiuta individui e team a esplorare potenzialità nascoste, definire obiettivi e strategie di crescita, incrementare produttività e benessere sviluppando, al contempo, competenze di leadership e gestione del personale

Pubblicato il 2 mag 2024

Laura Cianci

Professional Coach



Coaching

Il coaching, con il suo impatto trasformativo sulle persone e sulle organizzazioni, è diventato una pratica diffusa e riconosciuta a livello globale. Ma da dove nasce e come si è evoluto nel corso del tempo? Quali sono le diverse tipologie e quali vantaggi offre? Scopriamolo facendo anche riferimento ai dati dell’associazione globale riconosciuta come ICF (International Coaching Federation).

Le origini del coaching

Il concetto ha radici antiche che risalgono alla Grecia del VI secolo, si rifà alla maieutica socratica, il metodo di apprendimento attraverso le domande, che può essere considerata un precursore del coaching perché incoraggia le persone a pensare con la loro testa e a mettere in discussione le ipotesi personali. Il metodo socratico si basa sulla convinzione che le persone abbiano già le risposte dentro di sé e che, ponendo le domande giuste, possano scoprirle.

Nel XV secolo in Inghilterra e in Francia il termine “coche” e “coach” era usato per riferirsi a un veicolo che trasportava persone da un luogo a un altro. Tuttavia, il coaching moderno ha le sue radici nel campo dello sport. Nel corso del XX secolo, il coaching sportivo si è infatti evoluto come pratica per migliorare le prestazioni degli atleti, attraverso il supporto, il feedback e lo sviluppo delle capacità.

I precursori del coaching moderno

Il coaching moderno ha iniziato a emergere negli anni ’80, con pionieri come Timothy Gallwey, americano, autore del libro “The Inner Game of Tennis”, che ha introdotto l’idea di coaching basato sull’ascolto, sull’empatia e sulla consapevolezza. Successivamente, altri influenti coach come Thomas Leonard e Laura Whitworth, sempre americani, hanno contribuito a definirlo e diffonderlo come una pratica professionale. Il primo, Thomas Leonard, ha fondato la prima scuola di coaching, Coach U, e l’International Coaching Federation, favorendone la diffusione e alla sua crescita a livello internazionale.

Laura Whitworth è stata un’insegnante, un’attivista e una leader nel mondo del coaching. È stata co-fondatrice del Coaches Training Institute (CTI), Co- Active Space Leadership, The Bigger Game Company e fondatrice dell’organizzazione no-profit Time per portare la formazione del coach nelle carceri.

Infine, Sir John Whitmore, britannico, intorno agli anni Ottanta ha fondato Performance Consultants International, un’organizzazione definita pioniere globale della creazione di leader e manager attraverso il coaching, lo sviluppo della leadership e il miglioramento delle performance. Insieme ai colleghi, tra cui Gallwey, ha trascorso gran parte degli anni Ottanta a sviluppare metodi e tecniche per il miglioramento delle prestazioni e per l’ottimizzazione dell’apprendimento.

Sir John Whitmore è considerato il padre del Coaching aziendale. Inoltre, è conosciuto per essere il creatore del Modello G.R.O.W. (Goals, Reality, Options, Will.), uno dei modelli più famosi. È stato uno dei primi ad applicare i principi del coaching sportivo al mondo del lavoro e degli affari.

L’evoluzione del coaching

Negli ultimi decenni, il coaching si è evoluto da una pratica prevalentemente focalizzata sulle prestazioni individuali a una disciplina che abbraccia diversi settori e obiettivi, tra cui:

  • Executive – rivolto a dirigenti e leader aziendali per migliorare le loro prestazioni, la leadership e la gestione dei team. Proprio in merito all’Executive coaching, una recente indagine di The International Coaching Federation (ICF) riporta i seguenti dati sui benefici in America:
    • 70% aumento delle performance individuali, raggiungimento degli obiettivi, comunicazione più efficace e migliore soddisfazione;
    • 50% incremento delle performance di team, migliore relazione e collaborazioni, aumento delle prestazioni al lavoro;
    • 48% miglioramento delle performance dell’organizzazione, aumento del fatturato, della fidelizzazione dei dipendenti e dei clienti.
  • Corporate – fornisce supporto alle organizzazioni per migliorare la produttività, la cultura aziendale, la gestione del cambiamento e altro ancora;
  • Career – in supporto a chi è in fase di cambiamento, transizione e ricollocamento con un focus sull’orientamento professionale;
  • Leadership – concentrato sullo sviluppo delle competenze di leadership e sulla guida efficace delle persone e delle organizzazioni;
  • Life – mirato a individui che desiderano migliorare la vita personale, relazioni, carriera o benessere generale;
  • Parent – aiuta i genitori a gestire il rapporto con i figli;
  • Teen – in supporto agli adolescenti e altro ancora.

Questa diversificazione ha portato a una crescente domanda di coach professionisti qualificati in tutto il mondo.

I benefici

Alla luce di quanto detto, facciamo una sintesi dei principali benefici legati al coaching:

  • Miglioramento delle prestazioni e dell’efficacia personale e professionale;
  • Sviluppo di competenze di leadership e gestione del personale;
  • Incremento della fiducia e della motivazione;
  • Miglioramento delle relazioni interpersonali e della comunicazione;
  • Riduzione dello stress e del burnout;
  • Aumento della consapevolezza e della capacità di problem solving.

Si tratta di una metodologia che continua a crescere come pratica professionale e a generare impatti importanti su individui, team e organizzazioni in tutto il mondo. Con la sua capacità di fornire sostegno, orientamento e sviluppo personale e professionale, si conferma come uno strumento potente per il successo e il benessere sia a livello individuale sia collettivo.

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