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Polimi, competenze 4.0: a che punto sono le aziende italiane

Una quota consistente di imprese (76%) ha avviato, o intende farlo, una valutazione delle competenze 4.0, ovvero quelle che riguardano i piani di innovazione digitale Industria 4.0, in particolare Smart Factory, Smart Supply Chain e Cybersecurity. Solo il 20% si è già dotato di un piano strutturato per la formazione o la selezione, ma cresce la consapevolezza. I risultati della ricerca dell’Osservatorio Industria 4.0

Pubblicato il 11 Gen 2019

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A due anni dalla presentazione del Piano Industria 4.0, nel 42% delle aziende italiane è ancora in corso la valutazione delle competenze 4.0, ad aver concluso l’analisi è poco più del 6%, mentre il 26% non ha cominciato ma ha intenzione di farlo.

Lo rivela un recente report dell’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano, che riporta i risultati della survey che ha misurato la conoscenza e la diffusione del tema Industria 4.0 nelle imprese Italiane, condotta con interviste che hanno coinvolto oltre 200 aziende.

In generale quello che emerge è che l’Italia sta andando nella direzione della digitalizzazione, ritagliandosi un ruolo nell’ambito dell’Industria e dello Sviluppo Europeo, cercando di fare la sua parte. Lo scenario oggi è in rapida evoluzione e, come ha sottolineato il Direttore Scientifico degli Osservatori, Alessandro Perego, «negli ultimi due anni il mercato della digitalizzazione industriale in Italia è praticamente raddoppiato, spinto da una politica industriale moderna e rafforzato dagli incentivi, mentre la consapevolezza di Industria 4.0 e la conoscenza delle nuove tecnologie sono ormai diffuse in quasi tutte le realtà produttive del Paese. Per cogliere appieno i benefici della quarta rivoluzione industriale, il nostro Paese deve puntare su iniziative sistemiche per lo sviluppo dello Smart Manufacturing e fornire ai lavoratori le competenze digitali per i lavori del futuro: molte mansioni tradizionali si stanno trasformando in nuove professioni ‘digitali’, e nel breve termine saldi occupazionali negativi sono prevedibili, considerando anche l’estrema rapidità della rivoluzione digitale e la complessità di molte tecnologie. Proprio per questa ragione, è fondamentale che le aziende e le istituzioni si concentrino su strumenti di riconversione e di reinserimento professionale, per formare i lavoratori alle competenze digitali necessarie ad affrontare questa evoluzione».

Secondo Marco Planzi, Associate Partner di P4I-Partners4Innovation, «la pervasività della Digital Transformation sta spingendo le organizzazioni a sviluppare in ogni area aziendale nuove competenze e professionalità: non si tratta più, quindi, di un fenomeno che riguarda solo la direzione IT o le imprese tecnologiche italiane, ma di una realtà per tutti i settori e le funzioni aziendali, che impone un ripensamento dei processi e servizi».

E nell’ultimo anno le aziende hanno acquisito una maggiore consapevolezza sul tema delle competenze 4.0, e riflettuto sulle iniziative avviate e da avviare in questo ambito: secondo i risultati della survey complessivamente in media meno del 30% delle aziende si sente preparata, percentuale inferiore rispetto a quanto dichiarato dai rispondenti della scorsa edizione della ricerca. Tuttavia, meno del 20% dei rispondenti afferma che l’azienda si è già dotata di un piano strutturato per la formazione o la selezione delle competenze per Industria 4.0.

Formazione 4.0: tra gli approcci più innovativi serious game e realtà aumentata

Sul tema della formazione, il 53% delle aziende ha dichiarato che fa o farà ricorso prevalentemente a una sola modalità, interna o esterna, mentre circa il 25% ha intenzione di utilizzarle entrambe in modo combinato. Chi ricorre alla formazione esterna si rivolge prevalentemente a società di consulenza e formazione (quasi l’80% del campione), a seguire a fornitori di tecnologie, Digital Innovation Hub e associazioni, università e scuole. La ricerca ha messo in luce, anche, come nella metà dei casi siano già in uso o di imminente introduzione nuovi approcci formativi basati sulle tecnologie digitali. Tutto questo conferma come anche la formazione stia continuando a procedere verso il 4.0: oltre al più noto e-learning, tra gli approcci più utilizzati e più innovativi oggi si ricorre ai serious game (giochi digitali che non hanno esclusivamente o principalmente uno scopo di intrattenimento, ma contengono elementi educativi) e alla realtà aumentata per il training dei tecnici.

Per quando riguarda le competenze 4.0, nonostante sia ancora in corso la loro valutazione nella maggior parte delle aziende rispondenti, la ricerca ha fornito comunque alcune indicazioni su quali siano le skill ritenute più importanti per Industria 4.0, sul livello di preparazione percepito e sulle azioni da intraprendere. Le prime cinque competenze riguardano le aree della Smart Factory e Smart Supply Chain e della Cybersecurity: si tratta di applicazione lean manufacturing per Industria 4.0, gestione della supply chain digitale, cybersecurity, manutenzione smart e organizzazione lavoro-relazione uomo/macchina.

Funzione HR ancora poco coinvolta: in modo attivo su tutte le fasi appena nel 12% delle aziende

In generale, secondo l’Osservatorio, il quadro che emerge dall’indagine di quest’anno è comunque incoraggiante: la maggior parte delle imprese sembra aver compreso l’importanza delle competenze 4.0 e ha intrapreso dei percorsi per valutare i fabbisogni, costruire piani di sviluppo e prevedere investimenti. In questo quadro l’unico dato che sorprende è il basso coinvolgimento della funzione HR nello sviluppo e implementazione delle strategie Industria 4.0: nel 40% delle aziende non è coinvolta, e appena nel 12% lo è attivamente in tutte le fasi del processo. Industria 4.0 è un cambiamento socio-tecnico che necessariamente coinvolge le persone, e per questo è necessario che la funzione HR abbia un ruolo più attivo nella trasformazione, collaborando con le altre direzioni nella formulazione e implementazione della strategia aziendale per costruire una manifattura 4.0 sostenibile dal punto di vista economico, sociale e umano.

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