Intervista

Takeda e le best practice che hanno portato alla certificazione Top Employers

Alla triennale certificazione Top Employers di Takeda si aggiunge anche quella di Takeda Manufacturing. Alberto Mulas, HR Business Leader di Takeda Italia, e Federica Dominicis, HR Site Business Leader Takeda Manufacturing Italia ci hanno raccontato com’è stato raggiunto questo traguardo

Pubblicato il 27 Gen 2023

Top Employers: famiglia felice al lago

Per il terzo anno consecutivo Takeda ha ricevuto la certificazione Top Employers, ma questa volta il successo è doppio: grazie al lavoro fatto negli ultimi anni, ha raggiunto questo traguardo anche Takeda Manufacturing.

Due realtà operative presenti sul territorio – la sede commerciale di Roma e la rete sul territorio nazionale da una parte, e dall’altra le importanti strutture produttive di Rieti e Pisa – e due esperienze: a raccontarci il percorso Alberto Mulas, HR Business Leader di Takeda Italia, e Federica Dominicis, HR Site Business Leader Takeda Manufacturing Italia.

Che significato ha per Takeda la certificazione Top Employers

«Si tratta di un’altra meta e un’altra importante conferma, sia a livello globale sia Italia – ha ribadito Alberto Mulas, HR Business Leader di Takeda Italia -. La nostra azienda biofarmaceutica si è data una mission importante, quella di offrire “una salute migliore per le persone e un futuro più luminoso per il mondo”. Per raggiungere questo obiettivo, siamo sempre alla ricerca di modelli operativi e gestionali efficaci ed efficienti, ma è solo grazie alle nostre persone che possiamo portare il nostro contributo. Siamo fieri che il nostro impegno e way of work siano riconosciuto anche all’esterno, attraverso una certificazione prestigiosa come Top Employers.

Ottenere questo riconoscimento per il terzo anno consecutivo è motivo d’orgoglio per tutti noi, una conferma che il percorso che abbiamo intrapreso prosegue nella direzione giusta e che continuiamo a migliorarci. L’iter per ottenere la certificazione è complesso, prevede diversi passaggi in vari ambiti aziendali e non solo azioni della Direzione HR. Garantiamo un ambiente di lavoro collaborativo, inclusivo e di ispirazione. E tutti sono parte di questo impegno.

Anche il riconoscimento Caring Company, promosso da Lifeed, ha messo al centro il nostro programma per tutelare e promuovere il benessere delle persone attraverso una cultura inclusiva, a favore di una sempre più equilibrata integrazione tra vita personale e professionale. Prendersi cura di altri è un prezioso gesto di altruismo e anche un’occasione di sviluppo delle proprie capacità».

La certificazione, punto di arrivo o punto di partenza?

«Per la nostra realtà produttiva, Takeda Manufacturing Italia, si tratta del primo anno di certificazione – ha sottolineato Federica Dominicis HR Site Business Leader Takeda Manufacturing Italia -. Questo traguardo segna per noi un primo punto di arrivo – per il lavoro che ha consentito di raggiungerlo – ma, soprattutto, un nuovo punto di partenza e l’inizio di nuove sfide. Il lavoro che abbiamo fatto in questi anni, nei confronti delle nostre persone, del territorio e del Paese trova importante conferma in questa certificazione. La voce delle nostre persone è un fondamentale metro di giudizio per orientare la crescita: ogni iniziativa che pensiamo e sviluppiamo è dedicata a tutti i dipendenti ed è, per questo, molto importante confrontarci con loro per individuare le aree di eccellenza e quelle di miglioramento. La pandemia ci ha insegnato una nuova flessibilità, nuovi tool, nuovi aspetti organizzativi e una crescente attenzione alle politiche di lavoro flessibile e di formazione. La leva formativa e l’engagement del personale sono elementi centrali del nostro metodo di crescita perché chiediamo di sviluppare continuamente nuove competenze, utili non solo al business aziendale ma alla crescita di ognuno. L’esperienza lavorativa acquisisce ancora più valore quando pone al centro la persona. In Takeda Italia sono state sviluppate molte iniziative di formazione all’avanguardia rivolte a tutti i dipendenti e a tutte le funzioni aziendali, riconoscendo e valorizzando le diversità e le attitudini personali».

I pilastri della people strategy di Takeda Italia che hanno portato alla certificazione

A condurre Takeda e Takeda Manufacturing verso questo traguardo è la ferma convinzione che oggi sia fondamentale prendersi cura delle persone in azienda. A Mulas e Dominicis abbiamo chiesto su quali aree è importante lavorare.

Alberto Mulas:

«Le nostre persone rappresentano il nostro asset principale: con questo patrimonio lavoriamo a nuove soluzioni per i pazienti, progettiamo cure innovative e rendiamo disponibili nuovi farmaci. E molto altro. Ci impegniamo tutti perché l’ambiente di lavoro sia il più confortevole possibile, un luogo dove ognuno stia bene e dove possa essere sé stesso.

Takeda, nella sede di Roma così come negli stabilimenti di Rieti e Pisa, è infatti impegnata a sviluppare programmi per garantire un lavoro inclusivo, sicuro, aperto e collaborativo in cui tutti possano sentirsi accolti, responsabilizzati e ispirati a usare il proprio talento, per crescere come individui e come professionisti. Ripeto, ispirazione e crescita.

Per realizzare ciò, abbiamo creato l’Exceptional People Experience, un programma che mette al centro lo sviluppo delle competenze e l’engagement delle persone attraverso diverse iniziative. Tra le più recenti mi piace citare l’Internal Coaching, lanciata negli ultimi mesi del 2022, a cui hanno già aderito più di 50 persone all’interno dell’azienda, che si mettono a disposizione dei colleghi con l’obiettivo di supportarli nel loro percorso professionale e personale.

Un’altra iniziativa di cui andiamo molto fieri è il Caregiver Interno in ambito Wellbeing: lavoriamo per migliorare la qualità di vita dei pazienti, ma anche di chi si prende cura di loro, cioè i caregiver, che sono anche all’interno dell’azienda. Questo progetto, attraverso il supporto di una società di consulenza, consente alle nostre persone di sviluppare competenze utili per affrontare questo ruolo in maniera più efficace, attraverso il confronto con altre persone che vivono la stessa esperienza».

Federica Dominicis aggiunge:

«Negli stabilimenti di Rieti e Pisa abbiamo accolto l’iniziativa globale “Takeda Resoruce Group” (TRG), che favorisce la nascita di gruppi di dipendenti che, su base volontaria e accomunati da interessi o esperienze di vita comuni, si organizzano per affrontare e discutere diverse tematiche. A oggi si sono formati spontaneamente quattro gruppi: il primo, Faith@Work, è dedicato alla libertà religiosa, una risorsa a disposizione dei dipendenti, clienti, pazienti e comunità per l’educazione su tutte le religioni. Il secondo è il Gender Parity Network, che si impegna nel garantire e realizzare la parità di genere in Takeda, promuovendo lo sviluppo e l’avanzamento professionale delle donne attraverso una comunità forte, diversificata e proattiva. C’è poi EnAbles, gruppo che si propone di creare un ambiente lavorativo accessibile, per promuovere la diversità, l’inclusione e garantire a chiunque la possibilità di realizzare il proprio potenziale senza barriere. Infine, Ignite, nato per ispirare e far crescere tutte le nostre persone che si trovano all’inizio o metà del loro percorso, accorciando le distanze con l’intera comunità professionale, locale e globale».

Quello della Diversity, Equity & Inclusion è un pilastro su cui lavorano con convinzione entrambe le realtà. In tal senso, tra le evidenze interessanti da citare c’è l’alta percentuale di donne presenti in posizioni di leadership, tra cui Annarita Egidi, terzo General Manager donna negli ultimi 8 anni in Italia, e Francesca Micheli, nominata CEO di Takeda Manufacturing Italia alla fine del 2022.

Altro tassello della People Strategy che non si può trascurare è l’apprendimento continuo, che fa leva su formazione, coaching ed esperienza sul campo e che si basa sia su innovative piattaforme digitali che su strumenti più tradizionali

«La tecnologia dà l’opportunità di organizzare con grande efficienza i corsi per i nostri dipendenti, anche da remoto, nei momenti che, ciascuno, ritiene più adeguati – ha sottolineato Federica Dominicis. In alcuni casi rimane ancora fondamentale la presenza delle persone, soprattutto negli stabilimenti produttivi, dove il lavoro sul campo è centrale e l’aggiornamento formativo è molto utile.

Tra i corsi che eroghiamo ogni anno – solo nel 2021 ne abbiamo effettuati oltre 1.050 – ci sono i percorsi formativi previsti dalla normativa nazionale – come quelli su salute e sicurezza – e corsi sulle competenze trasversali, in linea con i risultati emersi dall’analisi dei bisogni formativi.

Negli stabilimenti abbiamo sviluppato anche attività per aumentare la fiducia e relazioni oneste tra i dipendenti. Le chiamiamo Quality Conversations, momenti che si basano sul rispetto reciproco e sulla trasparenza, con la concreta possibilità da parte di ogni dipendente di essere proattivo nel delineare e riconoscere le proprie esigenze di sviluppo e di miglioramento».

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