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Team building in azienda: come costruire una squadra di successo



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Una strategia che aiuta le organizzazioni a costruire una cultura aziendale vincente basata sulle risorse umane. La motivazione dei singoli e la collaborazione tra i team valorizzano le competenze e moltiplicano i risultati positivi, come la produttività e la resilienza aziendale e l’inclusione e il benessere delle persone

Pubblicato il 26 giu 2023



Team building

Il team building è un’attività aziendale di cui si parla da decenni: l’obiettivo è creare gruppi uniti, in cui le persone si conoscono, si fidano le une delle altre e lavorano meglio insieme, con un guadagno di produttività e creatività per le imprese.

Oggi questa attività deve necessariamente integrarsi nella strategia aziendale perché aiuta le imprese a rispondere ad alcune delle grandi sfide del presente: l’hybrid work, che “spezza” i team in sottogruppi in presenza e in remoto, la fame di talenti, che chiama le aziende a coltivare con maggiore efficacia la soddisfazione e il coinvolgimento delle loro persone, e gli imperativi etici dell’inclusione e della diversità, che esigono la valorizzazione e la partecipazione attiva di tutti i membri del team con le loro qualità individuali.

In definitiva il team building è un’attività strategica di un’impresa resiliente, la cui capacità di resistere e reagire a mercati e contesti sempre più fluidi dipende innanzitutto dalle sue persone e dalla sua leadership – parte essenziale del percorso che costruisce solidi gruppi di lavoro.

Che cos’è il team building

Il team building (facendoci aiutare dalle definizioni dell’Università di Berkley) è un processo continuo che aiuta un gruppo di lavoro a evolversi in un’unità coesa. I membri del team non solo condividono le aspettative per il compimento dei compiti di gruppo, ma si fidano e si sostengono a vicenda e rispettano le reciproche differenze individuali.

Il team building implica la progettazione di attività per promuovere la collaborazione tra i membri del team e incoraggiare la produttività. L’obiettivo è lavorare meglio insieme e formare relazioni durature sviluppando le skill del lavoro di squadra. Tra queste: comunicazione, gestione del tempo, problem solving, capacità di ascolto, pensiero critico, collaborazione, leadership.

Si tende a far nascere ufficialmente il team building con la fondazione, nel 1941, della scuola di formazione esperienziale Aderdovevy, da parte del pedagogo tedesco Kurt Hahn in Galles con l’aiuto dell’armatore inglese Lawrence Holt. Tra i maggiori teorici ci sono lo psicologo Carl Rogers, Edgar Morin, Bruce Tuckman e Stephen Covey con il suo libro “I sette pilastri del successo”.

Perché il team building è importante e quali sono i vantaggi

Ecco alcuni dei vantaggi del team building.

  • Si crea fiducia tra le persone: completando le attività insieme, i membri del team si conoscono meglio e costruiscono la fiducia reciproca.
  • Incoraggia la comunicazione aperta: gli esercizi di team building creano un ambiente in cui si condividono idee, feedback e critiche costruttive.
  • Riduce l’impatto dei conflitti: ne diminuisce la frequenza e migliora la capacità di imparare dagli scontri.
  • Aumenta la produttività, collegando meglio anche i team remoti.
  • Incoraggia la creatività: le persone che lavorano bene insieme riescono meglio a produrre innovazione e a risolvere problemi. Si migliora il pensiero critico tra i membri del team e si aiuta a generare nuove idee.
  • Aumenta l’inclusione e l’apporto di ogni singolo al lavoro di squadra, promuove il benessere delle persone, la motivazione e la partecipazione agli obiettivi.
  • Attrae talenti: o candidati spesso cercano ruoli basati su qualcosa di più del semplice stipendio, incluso il modo in cui un’organizzazione si prende cura del benessere dei dipendenti e li aiuta a raggiungere gli obiettivi di carriera.
  • Promuove la cultura aziendale, rende più chiari gli obiettivi strategici e facilita il loro raggiungimento.

Le tipologie di lavoro di squadra

Gli esercizi di team building vengono solitamente suddivisi in due macro categorie: esercizi basati sul portare a termine delle attività e esercizi basati sulle competenze e attitudini.

Il team building delle attività si suddivide a sua volta tra attività fisiche e attività intellettuali. In entrambi i casi permette al team di conoscersi e consolidare i legami di fiducia mentre lavora insieme per raggiungere un obiettivo comune. Questo tipo di team building è spesso progettato per portare il team fuori dalla zona di comfort per esplorare vari ambienti e sfide. Le attività fisiche includono i giochi, gli sport, le cacce al tesoro e anche le gare, se si vuole far emergere il lato competitivo del team. Ma facendo attenzione all’inclusività.

Nel caso delle attività intellettuali, il team building consiste nell’impegnare le persone a pensare in modo strategico e a risolvere dei problemi: tornei di giochi da tavolo, rompicapi, puzzle, enigmi, orienteering sono alcuni degli esercizi possibili. In questo modo i team possono conoscere i punti di forza e di debolezza di ciascuno e gestirli.

Il team building basato sulle skill aiuta a sviluppare una competenza specifica all’interno del tuo team. Lo scopo è di insegnare al team un’abilità che possono integrare nel loro lavoro o anche nella loro vita quotidiana. Vendite, leadership, negoziazione, gestione dei conflitti sono alcuni esempi di team building basato sulle skill. Un altro esempio è il personality-based training, che insegna al team – come individui e come gruppo – a utilizzare uno stile di personalità che si dimostra più efficace in determinate situazioni. Giochi di ruolo e simulazioni fanno parte di questi esercizi.

Come garantire successo alle attività

Qualunque sia l’attività scelta, i leader che organizzano il team building dovrebbero guardare ad alcuni obiettivi fondamentali: migliorare la comunicazione; costruire il trust; agevolare il problem-solving e la capacità di prendere decisioni; migliorare le skill di pianificazione e adattabilità.

Le attività dovrebbero risultare divertenti e stimolanti, in linea con le caratteristiche del team e delle sue persone e non essere vissute come un’imposizione dall’alto. Anche nel team building, pur essendoci delle attività organizzate, l’ideale è lasciare un piccolo spazio non pianificato, non gestito, che i singoli membri del team potranno riempire a piacere.

Come essere un leader del team building

Il ruolo di team builder è guidare il team verso la coesione e la produttività. Gli esperti di team building dicono che il team ha una vita propria e va seguito come se fosse una singola persona. Il suo benessere e coinvolgimento e la sua efficienza va coltivata nel tempo.

Ecco qualche indicazione su come pianificare le attività.

  • Concentrarsi sulle aree chiave di sviluppo. Valutare ciò di cui il team ha bisogno e considerare il modo migliore per organizzare le attività da cui il team può trarre vantaggio.
  • Coinvolgere i dipendenti. Progettare le attivitàidee e feedback dei dipendenti e promuovendo l’inclusività.
  • Stabilire obiettivi chiari prima che l’attività inizi. Questo crea una mentalità positiva che aiuta il team a comprendere i motivi e i vantaggi degli esercizi di team building. I dipendenti possono anche identificare volontariamente e collettivamente le migliori strategie per raggiungere i propri obiettivi.
  • Garantire che le attività siano collaborative. La collaborazione va rafforzata e la concorrenza interna gestita. Le persone del team dovrebbero abbracciare i punti di forza e di debolezza reciproci.
  • Includere attività di volontariato. È un ottimo modo per aiutare i dipendenti a risolvere i problemi della vita reale.

Come motivare i team

Una piccola guida per il team leader viene offerta dall’Harvard Business Review e assume eccezionale valore nell’era della Great Resignation.

  • Creare certezza e stabilità: il leader deve far capire ai membri del team che è lì per loro e lo sarà nel prossimo futuro. Questo vuol dire garantire supporto anche quando le cose non vanno bene e chiarire sempre quali sono le direttive strategiche e gli obiettivi del lavoro che si svolge insieme.
  • Usare il metodo del feedback continuo. Ciò permette di valutare quanto lavoro ha il team sia a livello collettivo che individuale e evita che alcuni si sentano sottostimati o vi siano persone oberate. Il leader dovrebbe saper riequilibrare parte del lavoro tra i membri del team e tenere presente che le persone sono motivate quando hanno voce in capitolo nella creazione degli obiettivi e nel decidere ciò che possono e non possono affrontare.
  • Abilitare l’autonomia. Una volta che c’è allineamento sugli obiettivi, occorre dare sufficiente autonomia alle persone di decidere come, quando e dove completare il proprio lavoro. La flessibilità è un requisito essenziale che aumenta la motivazione e il benessere di chi lavora.
  • Creare una connessione emotiva. Affrontare insieme le grandi sfide e far sapere sempre al team che ognuno aiuta e protegge l’altro. Il leader dovrebbe anche dedicare tempo a creare connessioni di amicizia tra le persone, dal check-in personale all’inizio delle riunioni, al festeggiamento dei compleanni fino all’happy hour di gruppo.

I sette pilastri del successo

Può valer la pena in conclusione ricordare i 7 pilastri del successo proposti dal citato libro di Covey (il titolo originale è “The 7 habits of highly effective people”). Essere proattivi, iniziare con il fine in mente e mettere le cose nel giusto ordine sono i primi tre elementi che rendono una persona indipendente nel suo compito.

A quel punto arrivano i pilastri dell’interdipendenza: pensare a soluzioni win-win nelle relazioni con gli altri, ovvero reciprocamente vantaggiose; cercare prima di capire e poi di essere capiti; creare sinergia, ovvero unire i punti di forza delle diverse persone. Infine, il settimo pilastro, quello che li abbraccia tutti e dà loro valore nel tempo: migliorarsi continuamente o, come lo definisce Covey, “Sharpen the saw”, non fermando mai la propria crescita.

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