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Agile Coach: chi è, che ruolo ha oggi e quale avrà in futuro



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Figura chiave nei processi di trasformazione organizzativa, guida aziende e team verso modelli collaborativi, adattivi e sostenibili. Attraverso competenze trasversali, approccio sistemico e leadership distribuita, contribuisce a costruire ecosistemi resilienti e culture del feedback efficaci. Un ruolo strategico per affrontare la complessità e generare innovazione continua nel nuovo mondo del lavoro

Pubblicato il 2 lug 2025

Domenico Tricamo

Strategic Management Partners



agile coach

Nell’era della trasformazione continua, l’Agile Coach è diventato una figura chiave per accompagnare le aziende verso nuovi modelli organizzativi. Ma chi è davvero questo professionista, cosa fa concretamente, e quale ruolo potrà assumere nel futuro del lavoro?

Il ruolo concreto dell’Agile Coach nelle organizzazioni

Spesso è il primo responsabile del cambiamento culturale e organizzativo nelle imprese che vogliono evolvere verso un modello più adattivo, collaborativo e customer-centrico. È sicuramente un ruolo che necessità di autonomia e potere decisionale. Opera come facilitatore, formatore, mentore e all’occorrenza, consulente, sostenendo team e leader nel comprendere e implementare i principi agili in tutta l’organizzazione. L’Agile Coach non si limita a distruggere silos: semplicemente, per lui non esistono.

A differenza del più noto e diffuso Scrum Master, che si concentra in genere su uno o pochi team e su uno specifico framework (Scrum), l’Agile Coach ha un raggio d’azione più ampio, tendenzialmente totalitario.

Supporta il middle e il top management, lavora su mindset e cultura, affianca HR, operations, promuovendo iniziative omnidirezionali nelle organizzazioni.

Nel concreto, potremmo dire che le peculiarità dell’Agile Coach sono:

  • co-progettare percorsi di trasformazione con leadership e stakeholder chiave;
  • applicare una visione sistemica nella sua operatività e trasferirla agli altri.

Le competenze distintive dell’Agile Coach: visione sistemica e cultura del feedback

Tra le capacità di questo professionista c’è quella di leggere l’organizzazione in modo sistemico. Ciò significa cogliere le interdipendenze tra team, processi, leadership e cultura. Grazie a questa visione allargata, è in grado di intervenire su leve profonde, non solo operative, spesso limitate all’adozione di uno specifico framework.

Inoltre agisce sulla cultura del feedback, che non deve essere “solo” costruttivo e continuo. Ma deve assicurare che dall’altra parte ci sia un attore in grado di assorbirlo correttamente.

Il Coach quindi non si limita a promuovere la trasparenza e il miglioramento continuo, ma crea anche un ambiente psicologicamente sicuro, basato sul rispetto e l’apertura, assicurando che ci sia una ricezione positiva e aggiungendo l’elemento di efficacia, generando così un loop virtuoso e potenzialmente autoconsistente.

Approccio a 360 gradi per il cambiamento: oltre i framework, verso l’impatto strategico

Che si stia parlando di un framework, di un sistema o di un tool, difficilmente da solo basterà a portare i benefici dell’agile in un’azienda complessa.

L’Agile Coach lavora con una “cassetta degli attrezzi” molto ampia e flessibile: Scrum, Kanban, Lean, OKR, Design Thinking, sono solo una piccola parte.

Ogni strumento ha un contesto in cui può essere inserito, combinato e soprattutto essere utile in modo efficace ed efficiente.

Fondamentale è il suo approccio olistico, ovvero il saper integrare strumenti diversi in una strategia comune e coerente, adattata al contesto specifico e in piena aderenza agli obiettivi del business.

Un buon coach non applica ricette preconfezionate, ma costruisce insieme all’organizzazione un percorso su misura, che unisce struttura e mindset, processi e relazioni.

I rischi della trasformazione agile scalata

Scalare l’agilità è una delle sfide più complesse. Quando la trasformazione coinvolge centinaia o migliaia di persone, i rischi si moltiplicano: burocrazia mascherata da agilita, perdita di focus, sovrastrutture che soffocano l’autonomia.

L’Agile Coach è fondamentale per prevenire questi effetti collaterali. Il suo compito è mantenere allineamento, chiarezza di scopo e senso del valore, aiutando i leader a prendere decisioni coerenti con i principi agili. Lavora per mantenere viva e in crescita la cultura Agile anche in contesti molto complessi.

Il futuro dell’Agile Coach: promotore di una nuova leadership organizzativa

Il ruolo dell’Agile Coach è destinato ad evolvere, da esperto di metodologie ad abilitatore di ecosistemi resilienti, anti-fragili se preferite. Un change agent strategico, capace di modellare la cultura aziendale per impattare le strategie sui mercati.

Attuatore di un nuovo tipo di leadership, distribuita, umile e generativa. Una guida per leader che vogliono motivare ed ispirare, non comandare.

L’Agile Coach, aiuterà a costruire organizzazioni capaci di auto-organizzarsi, apprendere costantemente e innovare con continuità, imparando così ad anticipare il cambiamento. Creando di fatto la pietra filosofale di tutte le organizzazioni, per trasformare le minacce di domani, nelle opportunità di oggi.

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