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Benessere in azienda: piace ai nuovi talenti e fidelizza la Gen Z



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Investire nella qualità della vita lavorativa dei dipendenti, prendendosi cura della loro salute mentale attraverso politiche e iniziative di wellbeing mirate, diventa una leva strategica efficace anche per ridurre costi, turnover, aumentare la produttività e dimostrarsi attrattivi nei confronti dei dipendenti, in particolare i più giovani

Pubblicato il 24 feb 2025

Claudia Cipolla

Head of Italy, Wellhub



Benessere in azienda

Investire in benessere non è solo una scelta etica per le aziende, ma una strategia vincente. Riduzione dei costi sanitari e del tasso di turnover dei dipendenti (-11%), crescita della produttività fino al 21% e miglioramento dell’engagement, miglior talent attraction. Sono solo alcuni dei molteplici vantaggi del ROI del benessere: si tratta quindi di una strada da intraprendere, considerando anche che è uno degli asset per aderire alle linee guida per il rispetto dei criteri ESG. È quanto emerge dai dati della recente ricerca di McKinsey Health Institute, recentemente presentata al WEF 2025, che rivela che l’investimento aziendale per il miglioramento della salute dei dipendenti potrebbe generare un valore economico globale fino a 11.700 miliardi di dollari, con una conseguente impennata del PIL mondiale in una percentuale compresa tra il 4 e il 12%.

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