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Direzione HR nella PA: è tempo di abbandonare la burocrazia e valorizzare le persone



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Per il 72% dei dipendenti pubblici la funzione Risorse Umane è ancora troppo concentrata sul ruolo amministrativo e poco sulle strategie di recruiting ed employer branding. I risultati dell’indagine di FPA e Indeed, che anticipano alcuni dei temi che saranno al centro di FORUM PA 2023, dal 16 al 18 maggio

Pubblicato il 2 mag 2023



Direzione HR nella PA

Lavorare nella PA è stato per anni sinonimo di sicurezza. Se da un lato lo è ancora, per il settore della Pubblica Amministrazione adesso la sfida è adeguarsi al presente, diventando più inclusivo e moderno, “svecchiandosi” da tutti gli stereotipi che lo dipingevano come un ambiente chiuso. E da questo punto di vista un ruolo importante lo giocano le politiche HR.

In un contesto in cui creare organizzazioni agili, dotate di processi, procedure e workflow dinamici, smart e versatili diventa una priorità, l’area delle risorse umane nella PA rimane, infatti, per certi versi ancora prigioniera della burocrazia e dei compiti amministrativi. Manca poi la sufficiente attenzione ad aspetti che oggi dovrebbero essere centrali anche per la gestione ottimale delle persone che lavorano nel pubblico, come l’employee engagement, le strategie di talent attraction e retention e tutte quelle iniziative che mostrano attenzione e cura verso gli individui.

A rivelarlo sono i dati dell’indagine “Attrarre talenti e valorizzare le persone: le strategie di employer branding nella pubblica amministrazione” che FPA, società del gruppo Digital360, ha realizzato insieme a Indeed.

Direzione HR nella PA, lo studio di FPA e Indeed

Lo studio ha analizzato l’opinione di 1.289 dipendenti pubblici in merito diverse tematiche: cultura aziendale, valori, caratteristiche, miglioramenti da realizzare nella propria organizzazione. Inoltre, con una survey che ha coinvolto 67 dirigenti HR delle principali amministrazioni centrali, locali e società pubbliche italiane ha indagato il livello di maturità degli enti in materia di strategie di promozione delle opportunità di lavoro e di valorizzazione dell’immagine aziendale.

Emerge che si intravedono i primi sforzi, ma c’è ancora tanta strada da fare. Basti pensare che meno del 30% delle realtà coinvolte utilizza effettivamente strumenti avanzati di recruiting e di employer branding, mentre il 72% resta ancorata a funzioni amministrative e burocratiche con poca attenzione all’attrazione, all’acquisizione e al mantenimento in azienda dei profili più brillanti.

«Come motore delle strategie di ripresa del PNRR, la PA deve attrarre nuovi talenti e professionalità, sviluppando una cultura dell’employer branding che promuova le opportunità di impiego e al tempo stesso valorizzi l’ente come organizzazione dinamica, flessibile e attenta alle persone – commenta Gianni Dominici, Direttore Generale di FPA -. L’indagine rivela come la PA sia sostanzialmente apprezzata come datore di lavoro (il 61% dei dipendenti pubblici consiglierebbe a parenti e amici un impiego nella Pubblica Amministrazione, ndr), percepita vicina ai suoi lavoratori, sempre più moderna e inclusiva: un’immagine lontana dai classici stereotipi e più in linea rispetto al ruolo che è chiamata a svolgere nelle grandi sfide per il paese. Ma questo mood deve tradursi in azioni più incisive per la valorizzazione e la promozione delle amministrazioni, che fanno ricorso in modo ancora troppo limitato a metodologie avanzate di recruiting e di employer branding».

Sviluppare strategie che mettano al centro la persona

Gli stessi Direttori HR (50 dirigenti su 67) sono consapevoli dell’importanza, oggi più che mai, di praticare azioni concrete che mettano le persone al centro, le valorizzino e sviluppino in loro un senso di appartenenza forte all’organizzazione per cui lavorano o potrebbero lavorare.

Come del resto ha sottolineato dice Mariano Corso, Presidente e direttore scientifico di P4I-Partners4Innovation e co-fondatore del gruppo Digital360, «in un mercato del lavoro sempre più competitivo e fluido la PA deve competere attivamente per attrarre e trattenere talenti. Ciò vuol dire offrire non soltanto retribuzioni e benefit allineati al mercato e contratti stabili e di qualità, ma anche buoni livelli di flessibilità, opportunità di sviluppo professionale e modelli di valutazione e carriera meritocratici. Solo così la Pubblica Amministrazione italiana potrà disporre del capitale umano indispensabile a quel profondo rinnovamento a cui il Paese oggi la chiama».

Da parte sua, anche il 47% del campione di dipendenti intervistati riconosce gli sforzi che la PA sta realizzando nel seguire le orme delle aziende private, nella partecipazione ai processi di digitalizzazione (44%) e nelle iniziative per la formazione, anche attraverso soluzioni innovative (42%). Proprio in merito a quest’ultimo aspetto, i lavoratori chiedono oggi più azioni di empowerment, principalmente attraverso percorsi di crescita professionale legati al merito.

Rimane, comunque, ancora una percezione diffusa che vede il comparto HR poco allineato alle trasformazioni sociali, culturali ed economiche in atto. Lo conferma il fatto che solo l’11% dei dipendenti pubblici vede la sua organizzazione semplice ed efficiente e solo il 16% la considera “sostenibile”.

La Direzione HR nella PA deve sfruttare strumenti e metodologie innovative

Uno dei punti più caldi sembra essere proprio il ricorso ancora troppo limitato a metodologie avanzate di recruiting e attività di employer branding (solo 21 enti su 67 ne hanno adottata una negli ultimi due anni).

Per quanto riguarda le strategie di reclutamento di talenti, la PA sembra fare fatica a utilizzare e sfruttare le potenzialità degli strumenti diversi rispetto a quelli previsti dalla normativa di settore quando si tratta di pubblicizzare un nuovo annuncio di lavoro. Solo 27 amministrazioni su 67, infatti, utilizzano altri canali, soprattutto i social network (23 enti li usano con finalità di recruiting), molti meno ricorrono ai portali di incontro domanda-offerta di lavoro (9). Sono poche le organizzazioni che avviano campagne di comunicazione sulle piattaforme social e che sfruttano sezioni specifiche del portale istituzionale dell’ente dedicate alle carriere (14 enti) e partecipazione a career day o job day promossi da Università, centri di ricerca o aziende.

Questi temi saranno al centro di FORUM PA 2023 “Ripartiamo dalle persone” – l’annuale manifestazione organizzata da FPA che per il 2023 è in programma dal 16 al 18 maggio al Palazzo dei Congressi di Roma – in particolare nella mattina inaugurale durante l’Open day PA che vedrà la partecipazione del ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo.

Il Ministro Zangrillo: “Competenze e motivazione: ecco perché la PA deve ripartire dalle persone”

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